Ancora ieri, ultimo giorno valido per la registrazione al voto per le prossime elezioni presidenziali, in Afghanistan si sono viste lunghe file davanti agli uffici elettorali. In molti hanno approfittato delle ultime ventiquattr'ore per ottenere le schede necessarie a dire la propria il 5 aprile, quando saranno chiamati a scegliere un candidato per sostituire il leader uscente, Hamid Karzai.
Lunghe file, nonostante le minacce e le azioni dei talebani, che hanno approfittato dell'avvicinarsi della scadenza per mettere a segno una serie di attacchi altamente simbolici.
Ieri la polizia afghana ha scoperto un deposito con 22 tonnellate di esplosivo, pronte per essere trasformato in centinaia di ordigni. Oggi i talebani hanno ucciso Hussain Nazari, candidato al Consiglio provinciale a Sar-i-Pul, rapito tre giorni fa con alcuni collaboratori. Inoltre quattro persone sono morte in un attentato contro il ministero dell'Interno di Kabul.
Gli attacchi non hanno risparmiato neppure la stampa. Nell'ultimo mese un giornalista svedese è stato ucciso e nove persone, tra cui un cronista afghano con la famiglia, sono morte nell'attacco a un albergo della capitale.
L'emittente Tolo Tv ha detto a fine mese che il
10% dei seggi, il doppio di quanti erano previsti, non aprirà per ragioni di sicurezza. La Commissione elettorale indipendente (Iec) ha comunque parlato di una situazione "molto migliore di quella avuto nel voto del 2009".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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