Invisible Children, il gruppo di attivisti californiano responsabile della diffusione del video Kony 2012, realizzato con l'intento di far conoscere la situazione dell'Uganda e Joseph Kony, criminale di guerra, responsabile del rapimento di molti bambini soldato, annuncia il lancio di un seguito per martedì.
Il gruppo di attivisti californiano è stato molto criticato nelle passate settimane per avere realizzato un prodotto - un video lungo circa mezz'ora - che nell'intento voleva informare su una situazione tragica, ma nei fatti mancava di contestualizzazione e puntava troppo sull'aspetto emotivo dell'attivismo online, senza fornire reali strumenti per contrastare la situazione denunciata, ovvero per fermare il dramma dei bambini soldato.
Al centro della polemiche anche le informazioni imprecise fornite. Kony non si trova in Uganda. Inoltre l'esercito dell'LRA, che di certo ha causato e causa sofferenze al paese, al momento non conterebbe che qualche centinaia di soldati. I 30.000 soldati bambino di cui parla il video sono il totale di persone che potrebbero essere state rapite in circa 30 anni.
Nonostante l'appunto non sia supportato da alcuna prova specifica, un'altra accusa rivolta a Kony2012 è quella di essere in realtà un mezzo dietro il quale si celerebbe una lobby americana interessata a un intervento militare statunitense in Uganda. Chi sostiene questa ipotesi si basa soprattutto sul fatto che il video spinge a un'opera di convincimento nei confronti dei governi occidentali, più che chiamare a un intervento quelli africani.
Da questo punto di vista il filmato manca di informare anche sul fatto che il governo Obama ha dislocato 100 consulenti militari per aiutare l'Uganda a rintracciare il criminale di guerra.
I trenta minuti di filmato, che si concentrano sull'idea che si debba Joseph Kony, sono stati dunque tanto visti - milioni di visualizzazioni nel giro di una sola settimana - quanto criticati.
Invisible Children ha annunciato che il nuovo video conterrà maggiori dettagli. Sulla Lord Resistance Army, l'esercito guidato da Kony e responsabile del rapimento di bambini-soldato, oltre alle voci di testimoni congolesi e della Repubblica Centrafricana.
Un'altra accusa rivolta al primo filmato era stata quella di dare troppo spazio al fondatore dell'associazione Jason Russell, che compare nel video insieme al figlio Gavin e troppo poco a testimoni dei fatti. Forse un tentativo di fornire un'informazione più accurata e meno "di pancia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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