Nelle stesse ore in cui a Bruxelles si apriva un cruciale vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione Europea, Atene e le principali città della Grecia sono diventate il palcoscenico di uno sciopero generale di protesta - il secondo in tre settimane - contro i nuovi tagli agli stipendi e alle pensioni che avvicinano ancor più alla povertà un popolo che ormai da cinque anni è affondato nella recessione. Il centro della capitale greca ha visto sfilare un fiume umano di decine di migliaia di persone accomunate dall'angoscia per il proprio futuro e dall'aperta ostilità verso l'Ue e la Germania, indicate - a torto o a ragione - come le responsabili del disastro di una nazione.
In testa a uno dei due cortei organizzati dai sindacati, un grande striscione con la scritta «Non ci ascoltano? Noi non possiamo più sopportare l'austerity». L'associazione delle piccole e medie imprese greche ha fornito dati molto preoccupanti: 180mila attività «sull'orlo del collasso», 70mila delle quali non avrebbero che pochi mesi di vita davanti a sé.
Lo sciopero ha interessato in modo particolare i trasporti, bloccando i mezzi pubblici ad Atene e nelle principali città greche, oltre che le ferrovie e i collegamenti marittimi, di importanza cruciale in un Paese come la Grecia. A peggiorare la situazione, i tassisti si sono astenuti dal lavoro per tutto il giorno. Sono rimasti chiusi anche gli uffici pubblici, molti negozi e banche, mentre gli ospedali hanno funzionato solo parzialmente.
Le manifestazioni in una Atene semiparalizzata sono state, come già altre volte in passato, infiltrate da frange estremiste violente, che hanno affrontato il massiccio schieramento di polizia lanciando pietre e bottiglie molotov, provocando una decisa risposta che in diversi casi è degenerata in scontri fisici. La tesa giornata è stata funestata dalla morte di un anziano dimostrante, un marittimo di 66 anni che è stato colto da un infarto ed è deceduto all'ospedale dove era stato trasportato d'urgenza. Una tragedia che sembra essere stata la diretta conseguenza del panico provocato nella folla dal divampare di scontri molto violenti (con 7 feriti e 7 arresti), nelle vicinanze della centralissima piazza Syntagma, tra un centinaio di «black bloc» incappucciati e le forze dell'ordine: i manifestanti «normali», terrorizzati dalla battaglia che veniva combattuta a colpi di molotov e lacrimogeni, si sono dati a una fuga disordinata nelle vie laterali, e in questo caos - che è durato circa due ore - l'uomo ha trovato la morte.
Ironicamente, è più che probabile che il vertice europeo di Bruxelles non deciderà nulla sulla Grecia (e sulla Spagna, che a differenza di Atene deve ancora decidere se chiedere gli aiuti europei) prima di domani, anche se è certo che il caso greco sarà argomento di discussione. Su Atene pende infatti la scadenza del prossimo mese, entro il quale gli indispensabili 31,5 miliardi di euro di aiuti Ue dovranno essere sbloccati per impedire il fallimento dello Stato greco. I negoziati tra il governo guidato da Antonis Samaras e la cosiddetta troika (Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) proseguono faticosamente, ma un accordo sul salvataggio della Grecia dovrebbe essere raggiunto - secondo una nota congiunta emessa dalle tre istituzioni - «nei prossimi giorni».
La situazione greca sta provocando tensioni anche nel mondo politico tedesco, già proiettato sulle elezioni politiche dell'anno prossimo.
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