Bonino boicotterà l'India "Insoddisfatti per i marò"

Al summit Europa-Asia di lunedì prossimo l'Italia parteciperà solo con un funzionario, che parlerà di pirateria e del caso Lexie

I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre
I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, tira fuori le unghiette decidendo di non andare a Delhi per il summit Europa-Asia. «Non riteniamo opportuno essere presenti a livello politico per ribadire - specie in questa occasione di incontro che ha una importante valenza multilaterale - la nostra insoddisfazione a fronte dei lunghi ritardi che hanno caratterizzato da parte indiana la gestione del caso dei fucilieri di Marina» precisa la Farnesina con il Giornale. Il 4 novembre avevamo sollevato su queste pagine il problema della presenza dell'Italia alla riunione dei ministri degli Esteri di 51 Paesi europei ed asiatici nella capitale indiana. Il vertice si terrà l'11 e il 12 novembre. E proprio lunedì potrebbero essere interrogati via videoconferenza, dall'ambasciata indiana a Roma, i quattro marò rientrati in patria che facevano parte del nucleo anti pirateria assieme a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti in India da un anno e mezzo con l'accusa, ancora tutta da provare, di aver ucciso due pescatori.

Al vertice Europa-Asia, proprio per dare un segnale chiaro all'India, «non saremo presenti a livello politico, ma ci saremo a livello funzionari: (…) per rimarcare il ruolo dell'Italia nella collaborazione internazionale, specie con riferimento alla lotta alla pirateria e pretendere tutto il riguardo che tale nostro impegno merita - spiega la Farnesina -. La ministeriale di Delhi sarà dedicata alle sfide non tradizionali alla sicurezza fra le quali la pirateria.

Come affrontarle se si verificano episodi come quello della Enrica Lexie?», la petroliera difesa da Latorre, Girone e gli altri quattro marò, che è rimasta coinvolta nell'incidente del 15 febbraio 2012.

All'ex ministro della Difesa non basta. «Rimango allibito di fronte alle parole del ministro Bonino che dice che non andrà in India e fa la politica dei risultati, non degli annunci, quando in realtà sono mesi che sentiamo annunci e non vediamo risultati - sostiene Ignazio La Russa -. Come Fratelli d'Italia probabilmente chiederemo di non partecipare alle missioni internazionali contro la pirateria fino a quando non ritorneranno in Italia i marò. La pazienza è finita».

La Farnesina sottolinea che «abbiamo da tempo sollevato il caso in ambito europeo e stiamo lavorando molto anche in queste ore nei nostri contatti con Bruxelles». In vista del summit indiano, l'inviato speciale del governo sui marò, Staffan De Mistura, è in missione nelle capitali europee per sollecitare l'appoggio degli alleati, che andranno con i loro ministri degli Esteri a Delhi. Fino ad oggi l'Europa ha fatto orecchie da mercante sul caso marò.

I funzionari italiani presenti al summit hanno l'incarico di sollevare in qualsiasi occasione la vicenda di Latorre e Girone ribadendo che i nostri militari impegnati all'estero vanno «tutelati e rispettati da tutti e in ogni circostanza». Altre stoccate diplomatiche verranno assestate alla «settimana sull'anti pirateria di Gibuti», che inizierà domenica con la presenza degli indiani. «L'Italia denuncerà con forza il caso dei marò anche in questa sede» rivela De Mistura.

L'«offensiva» dovrebbe coincidere con il superamento dell'ultimo ostacolo alla conclusione dell'inchiesta della polizia antiterrorismo (Nia) sui marò. Gli altri quattro fucilieri di marina rientrati a casa potrebbero venire interrogati lunedì, in videoconferenza, dopo che l'Italia si è rifiutata di spedirli a Delhi. Per l'India esiste il precedente del 1995, quando un testimone straniero fu interrogato con questo sistema dall'ambasciata di Delhi in Inghilterra. Lo stesso verrebbe fatto con i marò dalla sede diplomatica indiana a Roma. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma ieri Bonino ha dichiarato: «Mi auguro che De Mistura possa dare buone notizie nell'audizione parlamentare in programma il 13 novembre».

Il presidente della commissione Difesa della Camera, Elio Vito, ha presentato un ordine del giorno bipartisan che chiede al governo “di assumere tutte le iniziative necessarie per ottenere un rapido e onorevole rientro in Italia dei due marò».

www.faustobiloslavo.eu

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