Un «camerata» italiano si arruola in Ucraina

Tra i volontari che si addestrano per combattere contro i separatisti filorussi in Ucraina ci sarebbe almeno anche un italiano. Secondo un video pubblicato da Al Jazeera, intitolato «I neofascisti si addestrano per combattere i ribelli dell'Ucraina», «un gruppo di forze speciali, che combatte i separatisti nell'est dell'Ucraina, sta riunendo molti autoproclamati neofascisti». E tra i volontari che si uniscono al cosiddetto battaglione Azov, costituito dal ministero dell'Interno di Kiev, ci sarebbero anche uomini provenienti da Svezia, Italia e addirittura - per incredibile che sembri - dalla Russia.
Il corrispondente dell'emittente del Qatar descrive il nostro connazionale come un «52enne che ha lasciato a casa moglie e figlio per combattere per l'Ucraina». Subito dopo appare in primo piano un uomo dal volto coperto da passamontagna e occhiali da sole. «Per la mia formazione - dice in inglese, ma con un chiaro accento italiano - io combatto dove ci sono i miei camerati. Quindi qui mi sono immediatamente sentito a casa e anche loro mi hanno fatto sentire a casa».
Le rivelazioni sul «camerata italiano» arrivano in una giornata che, nonostante la proclamata intenzione di appianare i contrasti tra Kiev e Mosca, è stata caratterizzata da forti tensioni in Ucraina. Fonti del governo di Kiev hanno infatti denunciato che due o tre carri armati e anche alcuni blindati e pezzi di artiglieria sarebbero penetrati in territorio ucraino dalla Russia dal valico di frontiera di Diakovo, nella zona tra Donetsk e Luhansk dove agiscono i ribelli filorussi. Il ministro degli Interni ucraino Avakov ha affermato che parte di questa colonna nemica è stata attaccata e distrutta dalle forze armate ucraine nei pressi di Horlovka. Nonostante quello che per Kiev è stato un inquietante episodio senza precedenti, le autorità ucraine sostengono di aver recuperato il controllo di un centinaio di chilometri di frontiera con la Russia, che prima era in mano ai ribelli.
L'episodio di infiltrazione dalla Russia ha spinto il presidente ucraino Poroshenko a convocare una riunione urgente con i rappresentanti delle forze di sicurezza nazionali.

Poroshenko ha anche telefonato al Cremlino, e si è rivolto al collega russo Vladimir Putin «per presentargli un piano per risolvere la crisi nell'est dell'Ucraina con mezzi pacifici». La conversazione sarebbe stata «lunga e sostanziale», ma per ora - nonostante lo stallo nei colloqui sul debito ucraino per il gas russo - non si parla di un incontro tra i due presidenti.

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