E Bruxelles non condanna il ministro che offre denaro a chi ucciderà un regista

E Bruxelles non condanna il ministro che offre denaro a chi ucciderà un regista

diL'Unione Europea vuole bandire il vilipendio delle religioni con una normativa vincolante sul piano del diritto internazionale e lo fa sottomettendosi al terrorismo islamico scatenatosi all'indomani della diffusione di un film e della pubblicazione di vignette su Maometto giudicati blasfemi. Non era mai accaduto che, sotto il ricatto del terrorismo islamico che ha ucciso decine di persone e distrutto sedi diplomatiche, chiese, negozi e abitazioni, l'Unione Europea sottoscrivesse una dichiarazione congiunta con l'Organizzazione della Cooperazione Islamica, la Lega Araba e l'Unione Africana, in cui mette sullo stesso piano un film e delle vignette con il terrorismo islamico definiti «atti di estremisti su entrambi i lati». Nella dichiarazione, sottoscritta il 20 settembre dall'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e della Sicurezza Catherine Ashton, si accredita la tesi reattiva del terrorismo islamico, secondo cui il film e le vignette corrisponderebbero «all'odio religioso» che ha costituito «incitamento all'ostilità e alla violenza»; così come si afferma che il terrorismo islamico sarebbe una forma di devianza «di piccoli gruppi di persone» che non rappresenterebbero l'islam intrinsecamente moderato espresso dalle «comunità più grandi da cui essi provengono».
L'idea di reprimere per vie legali la critica all'islam e a Maometto era stata ventilata il 19 settembre dal ministro degli Esteri Terzi che aveva ritenuto doveroso ammonire che in Italia la diffamazione religiosa è reato. Sempre Terzi il 20 settembre ha anch'egli messo sullo stesso piano la critica all'islam con il terrorismo islamico sostenendo che «è assolutamente legittimo da parte dei governi il blocco di siti che sono oggetto di comportamenti non positivi, di istigazione all'odio, di rifiuto di comprendere l'altro, così come di siti che hanno una loro valenza criminale».
Mi domando perché le istituzioni mondiali vorrebbero sanzionare la critica all'islam e al Corano con delle leggi vincolanti a livello internazionale, mentre nessuno pensa di mettere al bando l'insieme della filiera che, a partire dalla predicazione d'odio nelle moschee, culmina negli attentati terroristici islamici? Perché l'Unione Europea e nessun governo europeo è intervenuto per condannare fermamente l'annuncio del ministro delle Ferrovie pachistano, Ghulam Ahmad Bilour, che ha offerto una taglia di 100mila dollari per uccidere il produttore del film «L'innocenza dei musulmani»? E non mi sembra che sia adeguata la risposta del governo pachistano che si è limitato a dichiarare che si è trattato di «una iniziativa autonoma del ministro». Ma come, un ministro dello Stato istiga all'omicidio offrendo denaro a chi ovunque nel mondo ucciderà un uomo colpevole di aver espresso la propria opinione su Maometto e il suo governo si limita a dissociarsi? Ed è lo stesso governo che il 21 settembre aveva incitato il popolo alla rivolta proclamando un «Giorno dell'amore per il Profeta», culminato con 23 morti e 200 feriti, la distruzione di una chiesa evangelica con annessa scuola dove studiavano 500 studenti.
Ebbene io considero assolutamente legittima l'affermazione della verità e la rappresentazione critica, anche in chiave artistica o satirica, dell'islam e Maometto. So benissimo che il terrorismo islamico è sempre di natura aggressiva, non reattiva, essendo parte integrante di una strategia che si fonda sull'obbligo coranico di imporre anche con la violenza ovunque nel mondo l'islam considerato come l'unica vera religione. Sono consapevole che il terrorismo dei taglia-lingua che ci porta a non dire e a non fare nulla che possa urtare la suscettibilità degli islamici è ancor più deleterio per la sorte della nostra civiltà del terrorismo dei taglia-gola che ci annienta fisicamente.
Chiedo a quest'Unione Europea relativista, materialista e islamicamente corretta di recuperare l'uso della ragione e riscoprire il sano amor proprio salvaguardando il nostro legittimo diritto alla libertà d'espressione, promuovendo sul piano del diritto internazionale il reato di istigazione a delinquere per finalità religiose, iscrivendo come «crimine contro l'umanità» il terrorismo islamico specie nella sua versione suicida.

Non è affatto vero che tutte le religioni sono uguali, che Gesù e Maometto sono la stessa cosa, che l'islam al pari dell'ebraismo e del cristianesimo crederebbe nello stesso Dio e amerebbe in ugual modo il prossimo. Non rinunciamo al diritto-dovere di riconoscere la verità salvaguardando sempre e comunque la libertà. Svegliamoci!
twitter@magdicristiano

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica