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Francesi al voto, due donne per Parigi

Oggi amministrative col brivido per Hollande. Marine Le Pen alla prova: il suo Front National è in cerca di conferme

Anne Hidalgo e Nathalie Kosciusko-Morizet
Anne Hidalgo e Nathalie Kosciusko-Morizet

Ventimila donne in più, rispetto al 2008. Ecco il primo dato delle amministrative francesi: si vota oggi per il primo turno e l'altra metà del cielo affolla le liste. Stasera i primi risultati. Utili a capire come i due maggiori partiti ridisegneranno gli equilibri nazionali in vista delle europee. La tornata municipale serve anche a verificare il peso di Marine Le Pen: pur consapevole di non poter conquistare città-chiave, il suo rassemblement fa registrare un record assoluto: candidati in 596 liste su 36.767 comuni, per un'estrema destra mai stata così tentacolare in Francia.

Nonostante le polemiche per le decine di persone messe in lista a loro insaputa, il Front National corre e può dare fastidio. A Lione, al Ps di François Hollande in caduta libera nei sondaggi, e a Marsiglia all'Ump indebolito dalle accuse al segretario-erede di Sarkozy: aver finanziato la società di comunicazione di due suoi amici con i fondi del partito, mentre chiedeva ai militanti di ripianare i debiti accumulati da Sarkozy.

Tra i risultati più attesi quello di Parigi, dove i socialisti governano da 13 anni. Qui la sfida è tra Anne Hidalgo (Ps, 54 anni) e Nathalie Kosciusko-Morizet (Ump, 40 anni). NKM, come la chiamano, punta sulla personalità (e su un look che non dispiace ai benestanti di sinistra). Partita in sordina, con i maschi neogollisti che hanno accettato la sua candidatura solo perché il Ps aveva un'altra donna in corsa, l'ex portavoce di Sarkozy ha saputo incassare consensi e simpatie, scrollandosi di dosso l'accusa di provenire da una famiglia dell'aristocrazia polacca, dunque considerata inadatta a guidare una città in cui si devono convincere soprattutto le classi medio-basse. Perché a Parigi non si votano direttamente Hidalgo o Kosciusko-Morizet. Bisogna vincere i singoli quartieri, che esprimono i consiglieri sulla base dei quali si elegge il sindaco. Secondo i sondaggi, è testa a testa. Un punto solo separa le due donne, e una campagna elettorale mai così originale e ricca di gaffe fa pronosticare una buona affluenza.

La socialista vanta il ruolo di vice del sindaco uscente, Bertrand Delanoë, dal 2001. Ma pure lei è stata per giorni nella bufera, accusata di aver pagato con i soldi dei contribuenti un'operazione gradimento nei suoi confronti. L'avversaria ha chiuso la campagna ricordando ai parigini che «votare per Hidalgo significa dare una vittoria a Hollande». Ha avuto Sarkozy in prima fila in un meeting; l'ex presidente continua a essere popolare nonostante gli imbarazzi causati dalle intercettazioni. Mentre Hidalgo ha fatto il possibile per non alludere mai all'Eliseo e all'attività del governo.

Chiavi di volta, i trasporti, con NKM decisa a ridisegnare la mappa dei metrò parigini, valorizzando stazioni in disuso come luoghi di intrattenimento: da ristoranti a piscine.

E la sicurezza: più pattuglie per Hidalgo, più telecamere per la neogollista. Senza dimenticare la promessa che forse farà vincere la socialista grazie ai Verdi: mezzo milione di alberi entro il 2020 e un'area pedonale in ognuno dei 20 quartieri.

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