«L’America paga il pizzo ai talebani per fermare gli attacchi ai rifornimenti»

Gli Stati Uniti stanno pagando indirettamente decine di migliaia di dollari ai signori della guerra afghani, e potenzialmente ai talebani, per proteggere i convogli che portano approvvigionamenti alle truppe americane. Lo dice un rapporto investigativo del Congresso americano.
Il sistema del Pentagono, che prevede l’appalto del trasporto degli approvvigionamenti in Afghanistan a società private responsabili della propria sicurezza, permette ai soldati americani di concentrarsi sugli insorti. Ma le conseguenze non volontarie potrebbero minare i tentativi americani di porre un freno alla corruzione e di dar vita a un governo afghano efficiente, dice il rapporto rivisto durante l’udienza del Congresso di ieri.
«Questo accordo ha alimentato un vasto racket di protezione a favore di un gruppo non ben definito composto da signori della guerra, uomini potenti, comandanti, funzionari afghani corrotti e forse altri», ha detto in una nota John Tierny, presidente della Commissione per la sicurezza nazionale alla Camera dei Rappresentanti.
Secondo il rapporto, il dipartimento della Difesa è consapevole che parte del denaro pagato ai contractor per il trasporto finisce nelle tasche di signori della guerra o anche d’insorti, ma in pratica ignora la questione. I responsabili della logistica sul terreno pensano prima di tutto a far arrivare i rifornimenti senza curarsi di come sia fornita la sicurezza.
Più del 70% del materiale e il cibo per le forze americane in Afghanistan giunge via terra dal Pakistan e l’Asia centrale e viene smistato alle 200 postazioni nel paese a partire dalla base di Bagram vicino Kabul e da un’altra base a Kandahar. Ciò significa un traffico di centinaia di camion attraverso strade accidentate in zone controllate da insorti e signori della guerra. Il rapporto non cita prove di pagamenti diretti ai talebani, ma secondo un responsabile dei trasporti ogni settimana nelle tasche degli insorti finiscono fra 1,6 e 2 milioni di dollari.


Il rapporto sottolinea che la gestione dell’assegnazione dei subappalti per la sicurezza dei contratti è spesso controllata da potenti locali, come il fratellastro del presidente Hamid Karzai, Ahmed Wali Karzai, capo del consiglio provinciale di Kandahar.

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