Madrid si prende Eurovegas. Uno a zero per Barcellona, ma soprattutto, uno a zero per la crisi. Il Paese che annaspa, che da mesi ormai lotta per non affondare, che corre in avanti per non essere dietro a tutti, dietro anche della Grecia, ora punta tutto sui casinò. La Spagna si vuole risollevare scommettendo tutto sul gioco. Il magnate statunitense, 74 anni, Sheldon Adelson, il quattrodicesimo uomo più ricco del mondo, presidente della multinazionale dei casinò di Las Vegas Sands, costruirà una Las Vegas a trecici chilometri dalla capitale spagnola, a Alcorcòn, paese di 170mila abitanti. È lì che il magnate americano sogna la succursale di Las Vegas, un enorme complesso comprensivo di 12 resort con tremila stanze ognuno (nove a cinque stelle e il resto a 4), sei casinò con 1056 tavoli da gioco, sette teatri, bar, discoteche, campi da golf, per un progetto di circa 22 miliardi di dollari, che a tre anni dal suo compimento potrebbe garantire un fatturato superiore ai 30 miliardi di euro. I lavori dovrebbero protrarsi fino al 2022, ma già sei anni prima potrebbero dare alla luce le prime strutture aperte al pubblico. Per non parlare degli oltre 260.000 posti di lavoro che si creeranno. Una vera e propria manna dal cielo in questa valle dove imperversano crisi e disoccupazione.
E Barcellona? Dopo una lunga battaglia per aggiudicarsi la gara vinta da Madrid, in Catalogna non stanno a guardare. Quasi in concomitanza con l'annuncio ufficiale della Las Vegas Sands, è stato rivelato un piano da 4,8 miliardi di euro per la costruzione di Barcelona World, un mega parco divertimento che dovrebbe vedere la luce vicino al parto tematico Port Aventura, che si affaccia sul Mediterraneo. Insomma, la sfida per il rilancio tra le due città in competizione da sempre, è aperta.
Barcelona World sarà una sorta di Eurovegas, anche se ovviamente in miniatura: dovrebbero essere costruiti un casinò, sei grossi hotel da 20.000 camere, centri commerciali per lo shopping, uffici e un cinema. «Vogliamo consolidarci come grande capitale del turismo a livello mondiale e per questo porterà il nome di Barcellona», ha spiegato l'assessore all'economia Andreu Mas-Colell nella presentazione ai media di Barcelona World che sorgerà su un terreno di 826 ettari a Tarragona. Si stima che l'investimento sarà attorno ai 4,5 miliardi di euro, e l'inaugurazione è prevista per la fine del 2016.
Inizialmente la Banca Caixa entrerà nell'azionariato del progetto, ma, una volta che questo sarà completato, uscirà dalla società. «La concorrenza è concorrenza e vogliamo garantire che la Catalogna sia al primo posto nell'industria turistica», ha precisato l'assessore Mas-Colell. Promotore della sfida catalana al re dei casinò di Las Vegas è Enrique Baluelo, 46 anni, originario di Sagunto, simbolo dell'epoca dorata del boom immobiliare nella Comunità Valenziana, riuscito a costruire un impero finanziario con la sua impresa Astroc, fenomeno speculativo in borsa, con azioni schizzate da 6 euro a 70 in un anno nel 2006, poi diventando azionista principale del Banco Sabadell. Con la fine della bolla speculativa, nel 2007, dopo aver abbandonato Astroc e aver salvato la sua fortuna personale, Banuelos ha costruito una Spanish Tower a New York, per poi emigrare in Brasile, sull'onda del nuovo boom immobiliare avviato dalla designazione di Rio de Janeiro come sede delle Olimpiadi del 2016, con investimento in imprese immobiliari per un valore di oltre un miliardo di euro.
Ora
tocca a loro, ai due magnati: Adelson contro Banuelos, Madrid contro Barcellona, le due città eterne nemiche, che tornano a sfidarsi, aggiungendo -questa volta- il divertimento al mattone. Basterà a far vincere la Spagna?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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