Londra ora s'inventa le "quote razza"

L'idea dei Tory per conquistare elettori fra le minoranze: smascherare le aziende che le "discriminano"

Il primo ministro David Cameron
Il primo ministro David Cameron

Sarebbe una specie di lista della vergogna. Per smascherare le aziende che assumono poco o niente fra le minoranze etniche e che quindi, per la proprietà transitiva sarebbero anche razziste. Una evoluzione delle quote rosa in «quote razza»: sottinteso, che la selezione del personale, se non equamente divisa fra donne e minoranze, sia necessariamente discriminatoria e non (eventualmente) meritocratica. Insomma un trionfo di politicamente corretto, che arriva dal partito che per tradizione più lo rifugge: i Tory.
Il fatto è che i Conservatori devono fare i conti con l'aumento del voto etnico, specialmente della popolazione di colore e asiatica. I calcoli sono semplici: il numero di britannici bianchi è sceso dal 91 all'86 per cento; sotto i cinque anni di età si arriva al 73 per cento. Alle ultime elezioni, i Tory hanno ottenuto solo il 16 per cento di voti fra la popolazione non bianca. Quindi il futuro del partito è più che mai nelle sfumature: se i Tory non riusciranno a conquistare le preferenze di neri e asiatici, il rischio (a lungo termine) è l'estinzione. O quantomeno una assenza prolungata dalla scena di governo. Ed è per questo che a una riunione di gabinetto il premier ha chiesto ai suoi ministri di inventarsi qualcosa: politiche, strategie, iniziative in grado di evitare il disastro. Cameron ha incaricato direttamente Alok Sharma, vice del partito e parlamentare di origine indiana, emblema dei nuovi Tory etnicamente corretti. E una delle prime idee venute a galla è proprio quella delle «quote razza».
È stato Sharma a spiegare al Times che dovrebbero funzionare un po' come le quote rosa, solo che ovviamente non si potranno imporre delle specie etnicamente protette nelle aziende e quindi sarà più che altro «un codice volontario», in realtà una forma di pressione esterna, perché non è una bella pubblicità, per una azienda, essere bollata come razzista (anche se su basi discutibili). La proposta - se passerà - prevede che le società quotate rendano noti i valori etnici del loro personale, sia di quello stabile, sia di quello assunto nell'ultimo anno. Una operazione di facciata: ma proprio l'intangibilità della sua possibile efficacia la dice lunga su quanto i Conservatori siano terrorizzati da quello che la stampa chiama «effetto etnico». La convinzione diffusa nel partito è che Mitt Romney abbia fallito perché non c'erano abbastanza bianchi a votarlo; il fatto è che Obama ha conquistato il voto nero in massa e tre quarti di quello ispanico. La paura di Cameron e dei suoi è di fare la fine di Romney e dei repubblicani, costretti a rincorrere i democratici fra l'elettorato non bianco. La demografia spaventa, le elezioni del 2015 sono vicine e Cameron ha fretta. Non basta che il numero di parlamentari non bianchi sia salito da due nel 2005 a undici: nell'immaginario questi undici non sono la prova che i Tory siano un partito dai valori condivisibili, bensì sono dei venduti al nemico. Anni di sospetti sono difficili da cancellare: il marchio Tory, semplicemente, presso le minoranze funziona pochissimo. Per il suo passato, la sua storia, più che per le sue politiche e i valori di oggi.


Il piano d'azione (spiega Rachel Sylvester sul Times) prevede: un gruppo di lavoro specifico, che si riunirà due volte al mese; frequentazioni costanti di chiese, templi e moschee da parte di ministri e parlamentari; costruzione di una rete di relazioni con le organizzazioni delle varie comunità; tentativo di conquista della stampa e delle televisioni legate a neri e asiatici. Fra i progetti e il successo ci sono decenni di distanza e di antipatia; oltre al rischio che la base tradizionale dell'elettorato conservatore non apprezzi la sintonia improvvisa con minoranze e immigrati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Avatar di stock47 stock47
30 Gen 2013 - 00:39
Quote razza = razzismo al contrario. Ammettiamo pure che siano giuste queste quote, dovrebbero essere proporzionali alla popolazione, non potrebbero essere sproporzionate a favore di razze immigrate. Infine c'è da considerare che un simile ragionamento potrebbe andare bene quando l'economia e il lavoro ci sono, e non quando tira aria di crisi per gli stessi autoctoni! ORMAI SIAMO ALLA FOLLIA E AL TRADIMENTO VERO E PROPRIO DEL PROPRIO STESSO POPOLO. Tutto ciò finirà male, prima o poi a qualcuno incominceranno a girare gli zibidei.
Mostra tutti i commenti (6)
Avatar di no b. no b.
30 Gen 2013 - 09:35
Ah forse l'avete capito come gira il mondo
Avatar di mvasconi mvasconi
30 Gen 2013 - 09:52
Buffonata
Avatar di giuliana giuliana
30 Gen 2013 - 10:51
E' un colpo di acceleratore a favore dell'islamizzazione che sta già divorando l'Inghilterra.
Avatar di Reinhard Reinhard
30 Gen 2013 - 11:46
Eccoli i risultati dell'immigrazione... Fanno venire gente dai paesi più trogloditi del globo, poi mettono quote razza ai danni degli autoctoni... Gli invasori stranieri lavorano e i cittadini discriminati alla canna del gas.

Dobbiamo fermare l'immigrazione selvaggia verso l'europa... Abbiamo già visto in America che fine fanno quelli che subiscono l'immigrazione...
Avatar di mariosirio mariosirio
30 Gen 2013 - 17:39
solo la democrazia può costringerti a sorbirti una minoranza come tua pari
Avatar di stock47 stock47
30 Gen 2013 - 00:39
Quote razza = razzismo al contrario. Ammettiamo pure che siano giuste queste quote, dovrebbero essere proporzionali alla popolazione, non potrebbero essere sproporzionate a favore di razze immigrate. Infine c'è da considerare che un simile ragionamento potrebbe andare bene quando l'economia e il lavoro ci sono, e non quando tira aria di crisi per gli stessi autoctoni! ORMAI SIAMO ALLA FOLLIA E AL TRADIMENTO VERO E PROPRIO DEL PROPRIO STESSO POPOLO. Tutto ciò finirà male, prima o poi a qualcuno incominceranno a girare gli zibidei.
Accedi