Non chiamatela first lady, altrimenti la «sciura» islamica si arrabbia. Naglaa Mahmoud, la consorte del nuovo presidente egiziano, ha dichiarato che in nome di Allah «chi comanda è servitore del popolo, come una moglie con il marito ». La cinquantenne, con il velo che lascia libero solo il volto, ma copre la testa e mezzo busto, ha decisamente chiarito che «respinge qualsiasi nuovo titolo come prima donna d’Egitto». Della moglie di Mohamed Morsi, il primo presidente egiziano dei Fratelli musulmani, si sa poco, ma basta per capire che sarà ben diversa dalle first lady precedenti. Naglaa Mahmoud è nata nel 1962 nel governatorato di Sharqiya, nel nord dell’Egitto.A soli 17 anni si è sposata con il futuro presidente egiziano. L’aspetto curioso è che ha vissuto i primi anni delle nozze negli Stati Uniti dove si è specializzata come interprete studiando l’inglese a Los Angeles. Due dei figli della coppia, Ahmed e Shaimaa, sono nati in California e hanno la doppia cittadinanza. Mentre lei traduceva dall’arabo il marito faceva l’assistente universitario. La signora Mahmoud è sempre stata convinta della vittoria elettorale a tal punto che nelle rare dichiarazioni ai giornali egiziani pronosticava il successo del «candidato dei Fratelli musulmani fin dal primo turno». La sua visione del ruolo della first lady è quelle di devota al marito e alla fede musulmana. «L’islam ci insegna che le guide del popolo sono i loro servi, come una moglie. Lei (la consorte) deve aiutare il marito come lui serve la gente. Respingo qualsiasi titolo come prima donna d’Egitto».
Nel mondo musulmano, compresa la Turchia, ci sono altre first lady che portano il velo, ma Naglaa Mahmoud sarà la prima ad ostentarlo al palazzo presidenziale del Cairo,come una bandiera.Esattamente all’opposto di Suzanne, la moglie dell’ultimo faraone, Hosni Mubarak, acconciatura al vento, che amava vestirsi con eleganti capi occidentali. La nuova first lady porta il Khimar, il velo che lascia libero il volto, ma copre la testa, i capelli e gran parte del busto scendendo sulle spalle come un mantello. In rete e via twitter le prime foto della conservatrice signora Mahmoud hanno provocato una valanga di commenti sarcastici o irriverenti. I più compiti la bollano come «impresentabile con questa uniforme» da islamica dura e pura. Mahmoud Salem, un attivista politico egiziano, sottolinea le critiche non certo dettate da «classismo», perché il modo di presentarsi «di una first lady è il simbolo del paese». Nonostante il velo conservatore la signora Morsi è l’unica moglie di un candidato alle presidenziali che ha accompagnato il marito in alcuni appuntamenti della campagna elettorale presentandosi in pubblico. Lei preferisce farsi chiamare semplicemente «Om Ahmed», la madre di Ahmed, il primogenito. La first lady è convinta che la moglie di un presidente non debba ricoprire alcun ruolo politico e nemmeno sociale. Però diceva che vedrebbe meglio il marito come primo ministro. E non si è tirata indietro nella propaganda dichiarando: «I Fratelli musulmani hanno un progetto per l’Egitto. Un sistema in cui la sanità,l’educazione, gli investimenti e l’economia si svilupperanno per il bene del paese». Il messaggio sottinteso era rivolto alla cricca di Mubarak accusata di aver sfruttato il potere soprattutto per il proprio benessere.
Mohammed Morsi giurerà sabato probabilmente davanti alla Corte costituzionale. Chissà se al suo fianco vedremo la pia Naglaa velata fin sulle spalle.
Ieri il Rais ha incontrato i generali per trovare un compromesso sulla spartizione del potere. Ed il suo portavoce ha rivelato che il primo Rais della Fratellanza islamica nominerà come vicepresidenti una donna e un cristiano.www.faustobiloslavo.eu
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