Subito dopo la sentenza, c'è stato un istante di silenzio. Choc nell'aula per un processo che per mesi ha appassionato la Francia e tenuto con il fiato sospeso l'intera categoria degli psichiatri. Fuori dal tribunale i medici che protestavano, non si capacitavano.
Nessuno si sarebbe aspettato un verdetto così, eppure la psichiatra è stata riconosciuta colpevole: colpevole per un omicidio che ha compiuto il suo paziente. In Francia la corte ha deciso così: un anno di carcere, con la condizionale, alla donna che non ha saputo prevedere, che ha sottovalutato la pericolosità del suo paziente, che ha sbagliato la cura, che lo ha fatto uscire con dei permessi dall'ospedale dove era rinchiuso l'uomo.
È una prima assoluta per il mondo della medicina in Francia ed uno vero colpo per un'intera categoria professionale: una psichiatra di Marsiglia è stata riconosciuta penalmente colpevole per l'omicidio perpetrato da un suo paziente, affetto di schizofrenia. Una decisione che ha scatenato la rivolta tra gli psichiatri di Francia. Dopo un processo senza precedenti, la dottoressa Daniele Canarelli, 58 anni, dell'ospedale Edouard Toulouse di Marsiglia, è stata condannata ad un anno di reclusione con la condizionale per omicidio colposo. Secondo il tribunale, che ha accettato le richieste dell'accusa, la psichiatra ha sottovalutato la pericolosità del suo paziente, applicando la cura sbagliata e soprattutto concedendogli diversi permessi di uscita dall'ospedale. Il 9 marzo 2004, a Gap (sud), Joel Gaillard, 43 anni, ha assassinato a colpi di accetta Germain Trabuc, il compagno della nonna di 83 anni, pensando che volesse impadronirsi dell'eredità di famiglia. Venti giorni prima di commettere l'omicidio, l'uomo, malato di schizofrenia paranoide, era scappato dall'ospedale psichiatrico di Marsiglia. Qui era stato internato nel 2000, e in 4 anni aveva alternato periodi di ricovero e di prigione per aggressione, incendio e tentato omicidio. In questi anni la sua psichiatra ha sistematicamente rifiutato di internarlo definitivamente, permettendogli di lasciare l'ospedale anche per lunghi periodi. Nel gennaio del 2005, il processo per omicidio contro di lui si è chiuso con un nulla di fatto: Joel Gaillard era stato dichiarato irresponsabile penalmente. È a quel punto che uno dei figli della vittima, Michel Trabuc, ha deciso di sporgere denuncia contro l'ospedale marsigliese e contro la dottoressa Canarelli.
Nel processo iper-mediatizzato dello scorso novembre, la psichiatra ha negato ogni negligenza: «Avevo una relazione di fiducia con lui. Non mancava un appuntamento - ha detto in tribunale, durante un lunghissimo interrogatorio - e non si erano verificati incidenti durante i suoi ricoveri».
Il processo è stato preso a cuore da tutta una professione. Un centinaio di medici e infermieri è andato a manifestare davanti al tribunale per appoggiare la collega. L'Accademia di medicina aveva a sua volta sottolineato la difficoltà di valutare «la pericolosità criminale» di un paziente e aveva denunciato «l'utopia del rischio zero».
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