La maledizione dei rivali: chi replica è spacciato

Carriera finita per tutti gli oratori. E quest'anno "l'onore" a un politico di secondo piano...

New York - Dopo il discorso del presidente sullo Stato dell'Unione, il partito all'opposizione negli Stati Uniti ha l'opportunità di rispondere e parlare alla nazione. Ogni anno è scelto un nome - in passato i leader del partito, più di recente politici in ascesa al suo interno. Si tratterebbe di un'occasione da non perdere per chi è in cerca di fama, se non fosse allo stesso tempo uno dei compiti più ingrati e ardui della politica americana, che richiede di competere contro raffinati ghostwriter e con un presidente abituato a parlare alle telecamere, al Congresso, alla nazione, al mondo.

Da qualche anno, la risposta allo Stato dell'Unione è diventata, come codificata dal comico Jon Stewart nel suo Daily Show, «la notte per mandare all'aria il tuo capitale politico». Siti come Politico, riviste come il National Journal dedicano in queste ore articoli, ironici ma non troppo, alla «maledizione» della risposta allo Stato dell'Unione, e quotidiani come il Washington Post hanno pubblicato consigli di esperti su come non rovinarsi il futuro con un discorso.
Marco Rubio, giovane senatore repubblicano della Florida, negli stessi giorni della sua risposta al presidente Barack Obama, l'anno scorso, era sulla copertina di Time come «Il salvatore repubblicano». Di lui si parlava come possibile candidato presidente nel 2016. Oggi, ha smesso di brillare della stessa luce nel partito. Sarebbe troppo imputare il calo di consensi alla sua risposta allo Stato dell'Unione - gli attivisti conservatori dei Tea Party si sono stufati dei suoi tentativi bipartisan di riformare le leggi sull'immigrazione - ma la sua performance non ha impressionato. Dopo aver dato segni di stress durante il discorso - sudorazione e bocca secca - il politico si è abbassato uscendo goffamente dall'inquadratura per poi ritornare con una bottiglietta d'acqua. Il web si è scatenato e la sua capacità di mantenere la calma in un momento così carico è stata messa in discussione. Si parla meno, oggi, di Rubio in corsa nel 2016.

È simile la parabola di Bobby Jindal che a 37 anni, come governatore repubblicano della Louisiana e possibile candidato presidente nel 2012, ha deluso gli stessi conservatori con una risposta a Obama nel 2009 definita «amatoriale» e «risibile». Non è stata la sua performance nel 2010 a costare carriera e fama invece all'ex governatore della Virginia Bob McDonnell: lui e la moglie sono travolti da uno scandalo in questi giorni, indagati con l'accusa di aver ricevuto illegalmente doni.
La «maledizione» non colpisce soltanto i repubblicani. Nel 2008, il governatore democratico del Kansas Kathleen Sebelius, di cui si parlava allora come possibile vice di Obama, ha annoiato l'America con una risposta debole all'allora presidente George W. Bush e ha perso smalto nel partito.
L'obiettivo, quindi, è sopravvivere. La scelta dei repubblicani quest'anno potrebbe incrinare la superstizione.

A rispondere a Obama non ci sarà un politico con nette ambizioni presidenziali, ma una figura già potente e allo stesso tempo di basso profilo, la più alta donna in carica tra i repubblicani al Congresso: Cathy McMorris Rodgers è stata scelta per l'imperturbabilità con cui sa affrontare eventi pubblici.

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