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Marò, la Farnesina convoca l'ambasciatore indiano No a liberazione su cauzione

Il tribunale di Kollam: "Pericolo di fuga o inquinamento delle prove". Il Ministero degli Esteri: "Sviluppi giudiziari inaccettabili"

Marò, la Farnesina convoca l'ambasciatore indiano No a liberazione su cauzione

C'è ancora tensione tra India e Italia per il caso dei due fucilieri arrestati nel Kerala. Dopo il rientro dell'ambasciatore italiano, la Farnesina ha convocato il diplomatico indiano a Roma, Debabrata Saha, per ribadire "l’inaccettabilità degli sviluppi giudiziari" che riguardano Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il Ministero degli Esteri ha ricordato che i due rappresentavano organi dello Stato italiano impegnati in operazioni antipirateria e che per questo godono di immunità. La nave Enrica Lexie, inoltre, si trovava in acque internazionali per cui la competenza giurisdizionale resta all'Italia.

Oggi il tribunale di Kollam, che decide sui due italiani, ha inoltre rifiutato la liberazione su cauzione dei militari per pericolo di fuga o di inquinamento delle prove.

Intanto in India il sottosegretario Staffan De Mistura ha incontrato i due marò nel carcere di Trivandrum, trovandoli "rinfrancati e rafforzati dalla percezione chiara di una risposta da parte del governo italiano ad accuse assurde contenute nel dossier". "Ho voluto spiegare ai marò che l’Italia non se ne è stata con le mani in mano in questa vicenda e non lo sarà mai", ha detto il sottosegretario, "Per tre volte il presidente del Consiglio Mario Monti ha parlato con il collega indiano Manmohan Singh, poi ci sono state le visite dei ministri degli Esteri e della Difesa, e anche le tre mie per cercare di ottenere che le autorità locali comprendessero che questo è un caso internazionale e che militari in servizio vanno giudicati soltanto nel loro paese"

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