Barack Obama guarda a Est preoccupato. Commentando i dati sulla disoccupazione negli Stati Uniti, il presidente Usa ha detto che la crisi nell’Eurozona ha un impatto sull’andamento dell’economia e dell’occupazione americane. "Non possiamo avere il controllo di tutto ciò che avviene in altri parti del mondo, come i problemi in Medio Oriente e quello che sta accadendo in Europa", ha detto Obama aggingendo che "la nostra economia sta comunque continuando a crescere, così come l’occupazione, anche se non così velocemente come vorremmo".
Insomma, anche Obama sostiene che la crisi non è ancora finita. A pesare sugli Stati Uniti, tra l'altro, ci sono secondo il presidente "significativi venti contrari causati dal rialzo del prezzo della benzina". Ma il presidente non si dà per vinto: "Sono problemi che possiamo aggiustare".
Eppure i dati sull'occupazione sono tutt'altro che confortanti. Secondo il dipartimento del Lavoro sono stati creati solo 69mila posti di lavoro a maggio, contro i 165mila attesi. Il tasso di disoccupazione è quindi salito all’8,2%, lo 0,1% in più rispetto a prima. Mitt Romney, candidato repubblicano alla Casa Bianca, ne ha approfittato per attaccare Obama sostenendo che "i numeri di oggi sono una notizia devastante per le famiglie e i lavoratori americani. Obama ha reso più difficile la ripresa economica".
Il presidente Usa ha replicato di aver fatto del proprio meglio e ha aggiunto:
"Sapevamo che la via della ripresa non sarebbe stata facile e che ci sarebbero stati alti e bassi. Ma sappiamo anche che gli americani non mollano e quando il Paese si riprenderà, tornerà più forte di prima".
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