di Fiamma Nirenstein
Quando Obama entra in scena in Medio Oriente, in genere è poco risolutivo ma molto rumoroso. Così sembra anche questa volta. Mentre il dipartimento di Stato fa sapere di aver stanziato 25 milioni per appoggi non letali ai ribelli e 60 per assitenza umanitaria, Obama fa capolino da una pagina finora chiusa, e si capisce sempre di più come la guerra di Siria sia un gioco a mosca cieca. Si viene a sapere adesso che deluso dall'incapacità del Consiglio di Sicurezza di comminare serie punizioni ad Assad, Obama ha firmato ordini segreti che autorizzano l'aiuto americano ai ribelli da parte della Cia e di altre organizzazioni che agiscono coperte. È un tipo di azione di intelligence detta finding, individuazione, e consente aiuti di vario genere a quelli che le agenzie ritengano opportuni partner.
Questo accade nelle stesse ore in cui si apprende che Kofi Annan, l'inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega Araba per la Siria, getta la spugna: non rinnoverà l'incarico in scadenza alla fine del mese. Annan lamenta in un comunicato di «non aver ricevuto il sostegno necessario» e la sua uscita di scena dà il via a roventi polemiche, soprattutto a quelle degli americani contro russi e cinesi per i loro ripetuti veti in Consiglio di Sicurezza alle risoluzioni contro Bashar el-Assad.
Tornando alle mosse di Obama, queste segnalano uno spostamento americano verso il supporto agli oppositori armati di Assad. Le fonti che hanno dato la notizia insistono che Obama non avrebbe fornito «armi letali». Sembra anche, da una fonte americana, che gli Usa stiano collaborando con la Turchia, il Qatar e l'Arabia Saudita in un'organizzazione che avrebbe la sua sede ad Adana nella base di Incirlik, il centro americano militare e di intelligence. L'attività turca di aiuto ai ribelli si sa che è forse la più robusta. ABC news afferma che la Free Syrian Army ha ottenuto due dozzine di missili terra aria e la consegna tramite il territorio turco di lanciamissili da spalla. Insomma si muovono molte armi verso le mani dei ribelli, si conta sulla voce dei cannoni per dire la propria, mentre tuttavia sempre di più si capisce che il terreno dell'opposizione è minato da forze inquietanti.
È una contraddizione notevole. Gli americani sanno bene che la presenza di Al Qaida sul terreno è diventata importante e ha raddoppiato i suoi uomini con circa 200 operativi provenienti dall'Iraq.
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