"Il 2014 può essere l'anno della svolta". Lo ha detto Barack Obama nella tradizionale conferenza di fine anno: "Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto alla velocità maggiore degli ultimi due anni, il tasso di disoccupazione è in calo e la situazione di bilancio migliorata", ha detto il presidente Usa, "Ci avviamo al prossimo anno con un'economia più forte dell'inizio del 2013".
Resta il problema dell'occupazione, che è la vera sfida del prossimo anno: "Nel 2013 le nostre aziende hanno creato altri 2 milioni di posti di lavoro". Per Obama non è stato però il peggiore anno alla Casa Bianca, anche se "ci sono stati alti e bassi" e se si dice "frustrato" dagli scarsi progressi sulle riforma dell'immigrazione. Un accenno anche all'Obamacare, la tanto contestata riforma sanitaria di cui beneficiano "milioni di americani".
Sulla questione Datagate, Obama ha promesso un discorso a gennaio, ma ha spiegato che "solo perché siamo in grado di fare qualcosa non vuol dire che dovremmo necessariamente farlo" e che sui programmi della Nsa potrebbe essere necessario apportare dei cambiamenti. Ad esempio, la massa di metadati raccolti potrebbero essere custoditi da aziende private invece che dal governo. Di certo le rivelazioni della "talpa" Edward Snowden "hanno danneggiato gli Usa" e "hanno danneggiato il modo con cui raccogliamo intelligence".
Sulle politiche estere, il presidente Usa ha affermato poi che entro la fine del 2014 "la guerra in Afghanistan sarà finita" e che "grazie ai nostri soldati in tutto il mondo, siamo più sicuri".
C’è inoltre "una possibilità di risolvere un problema per la sicurezza Usa che stiamo affrontato da un decennio", ha aggiunto riferendosi ai negoziati con l’Iran sul programma nucleare, "Il mio scopo è impedire che Teheran ottenga l’atomica e tutte le opzioni restano sul tavolo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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