Obama tra gli scandali. E c'è chi lo vorrebbe vedere come NixonLe persecuzioni del Fisco e le spiate ai giornalisti

Per la prima volta dalla sua rielezione Barack Obama è costretto a giocare in difesa colpito dagli scandali delle telefonate spiate alla Ap («Non devo chiedere scusa. Va bene la libertà di informazione ma le fughe su questioni di sicurezza nazionale mettono persone a rischio») e della Agenzia delle Entrate che per due anni ha preso di mira i gruppi politici conservatori attraverso trattamenti iniqui e controlli meticolosi al fine di rallentare l'approvazione delle loro richieste di esenzione dal pagamento delle tasse. «Non ne sapevo niente» si è difeso dopo aver accettato le dimissioni del responsabile dell'Agenzia e promesso una nuova dirigenza: «Chi si è macchiato di azioni oltraggiose ne risponderà». Ma in tanti a destra sono tentati di dare la spallata al governo attraverso l'impeachment.

Partendo dall'idea che i controlli eccessivi Irs sui conservatori siano un nuovo Watergate, perchè non trattare Obama come Nixon? Il presidente ha promesso di lavorare insieme al Congresso per risolvere il problema. Forse è troppo presto.

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