Obama, secondo round: in platea tre clandestini e il «signore» della Apple

Obama, secondo round: in platea tre clandestini e il «signore» della Apple

New YorkTre immigrati clandestini invitati personalmente dal presidente Obama e fatti sedere come ospiti d'onore accanto alla first lady Michelle. Un invito impensabile, impossibile e storico fino a pochi anni fa: i tre ispanici da un punto di vista legale rischiavano una lunga pena detentiva e poi la deportazione per il sol fatto di essersi presentati tra senatori e deputati in un Congresso riunito in seduta comune. Questa è invece la nuova America del presidente Obama: tollerante e aperta non solo verso le coppie gay che hanno pieni diritti civili (e possono sposarsi e adottare figli), ma pronta a offrire la cittadinanza americana agli 11 milioni di immigranti clandestini (specie ispanici) con un'unica condizione: che non abbino precedenti penali negli Stati Uniti e nel loro Paesi di origine.
Il tema dell'immigrazione è stato uno dei punti centrali e tra i più applauditi del lungo discorso durato quasi un'ora sullo Stato dell'Unione, tenuto la scorsa notte da Obama davanti al Congresso di Washington e con i 9 giudici della Corte suprema che ascoltavano attentamente, seduti in prima fila, come vuole la tradizione da più di due secoli.
Oltre alla volontà di legalizzare milioni e milioni di clandestini, Obama ha anche affrontato il rischio dei tagli automatici alla spesa pubblica, noti con il nome di «sequester», che potrebbero scattare a partire dall'1 marzo se non ci sarà un accordo sulla legge di bilancio, mettendo a rischio la crescita e la sicurezza nazionale.
Nel suo discorso il presidente ha ribadito i punti centrali del programma per i prossimi 4 anni: dal lavoro alla scuola, dalla riduzione delle spese militari e degli armamenti che da decenni non subiscono tagli e verifiche alle energie verdi e rinnovabili, fino a una serie di leggi restrittive per il controllo e la vendita delle armi. Specie quelle automatiche e di assalto che sono le più usate nelle stragi diventata incubo a cadenza settimanale nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
Un chiaro messaggio contro la lobby delle armi è stato dato ancora una volta dal presidente Obama che nel suo discorso sullo Stato dell'Unione ha invitato come ospiti d'onore ben sedici parenti delle recenti vittime che hanno insanguinato le scuole e le strade americane: c'erano alcuni genitori degli studenti uccisi nella strage dell'Università del Virginia Tech (furono 32 le vittime). Quindi altri genitori dei bambini massacrati nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut, nel mese di dicembre, dove le vittime furono 27. E altri parenti e genitori venuti dall'Arizona, nella strage di sette innocenti dove la congresswoman Gabrielle Gifford è stata ferita gravemente alla testa ed è sopravvissuta con una grave disabilità motoria e neurologica.
Altro punto centrale del discorso è stato l'annuncio, ampiamente previsto, del ritiro dall'Afganistan entro i prossimi 12 mesi di ben 34 mila dei 66 mila soldati americani dispiegati nel Paese asiatico.
Obama ha anche anticipato il decreto contro il cyber terrorismo che firmerà tra pochi giorni.

Il presidente ha detto che è pronto a lanciare un programma grazie al quale le aziende che operano in settori cruciali per la sicurezza nazionale possono scegliere di adottare procedure di prevenzione e lotta ai pirati informatici (specie hacker cinesi) fornite dal governo e per le quali Washington assumerà migliaia di specialisti. Non a caso la first lady aveva al suo fianco, durante il discorso, l'amministratore delegato della Apple, Tim Cook.

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