Parigi dice sì a nozze e adozioni gay

La proposta di legge sui matrimoni e sull'adozione di figli nelle coppie omosessuali in Francia ha superato l'ostacolo più arduo, quello del Senato. Con il voto favorevole espresso ieri dalla Camera Alta, la strada è spianata: rimane solo la seconda lettura dell'Assemblea Nazionale (la Camera dei deputati francese), in calendario il mese prossimo, poi Oltralpe le nozze gay saranno legge. E questo nonostante i più recenti sondaggi mostrino che l'opinione pubblica francese è in maggioranza contraria a questa rivoluzione della società.
Il passaggio al Senato è stato meno indolore del previsto. Qualche difficoltà il governo di sinistra l'aveva messa in conto, dal momento che in questo ramo del Parlamento la gauche ha una risicata maggioranza di soli sei seggi. E in effetti si è sfiorata la sorpresa: perché è vero che tutti i gruppi della sinistra hanno votato a favore, ma qualche defezione personale ha messo in pericolo l'esito finale. Si sono così rivelati decisivi i voti favorevoli espressi da alcuni senatori del centro e della destra.
Il testo ha subito qualche minima modifica, ma nessuna di quelle adottate ha riguardato gli articoli principali della legge: tanto però è bastato a rendere indispensabile il secondo passaggio all'Assemblea Nazionale.
La legge sui matrimoni e le adozioni per le coppie omosessuali era stata una delle promesse-cardine dell campagna elettorale di François Hollande, e rappresenta per la Francia la più importante riforma in campo sociale dal 1981, quando un altro presidente socialista, François Mitterrand, aveva mandato in pensione la ghigliottina abolendo la pena di morte. Tutto si può dire, però, tranne che questa svolta così radicale incontri un reale favore popolare: si tratta semmai di un classico obiettivo di parte, di un totem politicamente corretto che la maggioranza dei francesi in realtà respinge.
Ancora ieri una manifestazione dai toni assai accesi, organizzata da gruppi conservatori e religiosi, era stata organizzata davanti al Senato. Ma ben più rilevanti erano stati nei mesi scorsi gli happening di massa nelle strade di Parigi e delle principali città francesi per protestare contro quello che tantissimi sentono come una violenza alle regole comuni della società.
Nessuna di queste dimostrazioni di dissenso popolare ha distolto Hollande dal suo obiettivo, che diventerà legge dello Stato già in maggio.

Della reazione dello Stato rimarrà probabilmente nella memoria collettiva l'incredibile caso del padre di famiglia che, «sorpreso» dalla gendarmeria in un parco parigino con moglie e due bambini mentre indossava una felpa della manifestazione contro le nozze gay, è stato costretto a toglierla e multato per «tenuta contraria ai buoni costumi».

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