Ricorsi e polemiche I test a novembre

LondraMaturità da rifare questo novembre per più di 45mila studenti britannici. A deciderlo è stato l'Ofqual, uno dei tre enti che vigila e regolamenta la correzione degli esami pubblici nelle scuole secondarie d'Inghilterra, Scozia ed Irlanda del Nord, nell'estremo tentativo di porre fine ad una disputa scoppiata lo scorso agosto e che rischia di finire di fronte all'Alta Corte.
Il Gcse o certificato generale di istruzione secondaria è in realtà un esame propedeutico alla vera maturità e conclude il periodo della scuola dell'obbligo che nel Regno Unito si ferma all'età di sedici anni. A seconda del voto conseguito i ragazzi decidono se proseguire gli studi oppure scegliersi un lavoro. Sempre dai risultati di questo esame - che si esegue per singole materie come Inglese, Matematica, Storia, Lingue straniere etc... - dipende quindi un po' tutto il futuro iter scolastico dello studente. Nel caso la votazione sia buona è probabile che quest'ultimo decida di fare domanda presso un'università, altrimenti opterà per non gettare via tempo prezioso e denaro. A correggere i Gcse non sono però i professori delle singole scuole ma degli organismi esterni, alcuni dei quali da anni mandano a correggere i compiti in India per tagliare sui costi. Le scuole peraltro effettuano una specie di simulazione dello stesso esame che ha solo un valore d'indirizzo, ma solitamente risulta poco distante dal giudizio finale che giunge qualche mese più tardi dall'Ente regolatore pubblico. Ed è qui che inizia la nostra storia.
Lo scorso agosto, quando l'Ofqual ha pubblicato i risultati del Gcse in Inglese, i risultati non hanno coinciso e purtroppo per gli studenti le votazioni si sono rivelate molto più basse di quanto i ragazzi, insieme ad insegnanti e presidi avevano previsto. Una discrepanza di non poco valore dato che un'insufficienza in questo test ritarda la carriera scolastica e molto spesso pregiudica del tutto l'accesso all'istruzione universitaria. Di fronte a migliaia di giudizi discreti che si erano trasformati in bocciature, le associazioni degli studenti, seguite a ruota da quelle dei docenti e dei direttori d'istituto, in estate si erano ribellate presentando ricorsi su ricorsi e minacciando di adire alle vie legali.
Sulle prime l'Ofqual era rimasto fermo sulle proprie posizioni affermando che i giudizi espressi dalle scuole nella simulazione del Gcse erano stati troppo «generosi» a confronto con la correzione effettuata dai commissari esterni.
A supportare pur indirettamente questa conclusione era stato anche il ministro all'Istruzione Michael Gove, che all'epoca aveva annunciato l'arrivo di una drastica riforma della scuola promettendo un ritorno al sistema di educazione più tradizionale con tanto di poesie recitate a memoria e tabelline sciorinate alla velocità del lampo. Stavolta però le bocciature dei commissari governativi non erano andate giù a nessuno e alla fine l'Ofqual aveva dovuto cedere a un compromesso consentendo a 45mila studenti (1 su 14 del totale della popolazione scolastica) di ripetere l'esame senza però ammettere eventuali errori nella correzione.


La decisione non ha comunque fermato l'insolita alleanza di famiglie, studenti e insegnanti che ieri ha confermato di voler proseguire con un'istanza legale per ottenere la revisione dei giudizi iniziali che verrà depositata la prossima settimana.

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