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Rischio capolinea per Frau Angela la trasformista

Anche la stampa tedesca si interroga sul futuro politico dell'ex pupilla di Helmut Kohl

Rischio capolinea per Frau Angela la trasformista

«Quanto a lungo?» si chiede il settima­nale progressista Die Zeit . Quanto a lun­go reggerà la Cancelliera «arrivata tardi», «con scarse doti oratorie», ma «che si è im­posta »come «la donna piùpotented’Eu­ropa e forse del mondo»? Dopo il voto di ieri, Angela Merkel è a una svolta. E ora an­che la stampa tedesca si chiede: «La sua era è finita?».

Cinquantasette anni, protestante del­l’Est entrata nel Bundestag a 36, Angela Merkel non ha mai amato i politici della Germania dell’Ovest: troppo viziati, amanti della vita comoda e poco corag­giosi, ha sempre pensato. Molti di coloro che in questi anni hanno preteso di «far parte del suo piccolo cerchio di potere» sono stati costretti a fermarsi di fronte al suo giudizio impietoso: troppo testoste­rone, troppa retorica, troppo poca lealtà.

La cristianodemocratica, pupilla di Helmut Kohl, das Mädchen («la ragaz­za ») - come venne soprannominata quan­do divenne il più giovane ministro del­l’ex Cancelliere - dopo la fine politica del suo mentore tuonò contro «l’immobili­smo » dell’era appena conclusa. E quan­do nel 2005 divenne la prima Cancelliera donna e la più giovane del dopoguerra si propose di non fare la fine del suo «pa­dre » politico: «Mai come Kohl. Sedici an­ni al potere proprio no». Eppure ne sono trascorsi già sette dalla sua ascesa alla Cancelleria e la nuova «lady di ferro» d’Europa è ancora in sella, «la più amata tra i politici tedeschi», forte dell’appog­gio pieno del suo partito, la Cdu, e nem­meno lontanamente minacciata da una figura in grado di contrastarla ai vertici della Spd. La sua carriera «è allo Zenit», il suo apice. «O lo ha già superato?» si chie­de il settimanale tedesco.

La batosta di ieri potrebbe essere, a pri­ma vista, il punto di rottura: la Cdu in ca­duta libera, i liberali salvi oltre la soglia di sbarramento ma in crisi e i socialdemo­cratici in piena ascesa. Non solo: «I primi europei che ne hanno avuto la possibilità hanno votato contro di lei». Eppure...ep­pure nella sua carriera politica «la ragaz­za » ha dimostrato brillanti capacità di adattamento. Un camaleonte. Che «ha sa­puto ascoltare gli umori della maggioran­za del Paese, soprattutto della maggio­ranza dell’Ovest ». I tedeschi le riconosco­no grandi risultati: la modernizzazione della Cdu, il cambio di paradigma nella politica fiscale, la svolta verde in campo energetico, la moltiplicazione del potere della Germania nel mondo. Ora però ini­zia il difficile. A cominciare dal confronto che avrà in Europa con il nuovo presiden­te francese François Hollande, al quale Merkel si presenterà con i segni dello schiaffo elettorale appena subito e di cer­to indebolita sul fronte interno.

Sarà il fac­cia a faccia tra «l’uomo normale»di Fran­cia e la «Cancelliera ultranormale» di Ger­mania, come la definisce Die Zeit ricor­dando la sua pessima ars oratoria ma sot­tolineando che «a volte un discorso non tenuto può essere più efficace di un di­scorso portato a termine». Senza questa «tedesca normalità» - sottolinea il giorna­le - «l’Europa sarebbe affondata nel ca­os ».

Angela Merkel ha di certo un futuro, chiude Die Zeit. «Resta da capire quale».

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