Crisi siriana

Siria, 2 milioni di rifugiati. Un terzo della popolazione via da casa

A rischio un'intera generazione. La maggior parte fugge in Libano e Giordania, molti anche in Iraq e Turchia

Siria, bambino profugo nel campo di Zaatari, in Giordania
Siria, bambino profugo nel campo di Zaatari, in Giordania

Il numero dei rifugiati siriani tocca - e supera - quota due milioni. Il numero delle persone costrette a lasciare il Paese, da due anni teatro di un'insurrezione che cerca di deporre il regime di Bashar al-Asad, continua a crescere. E i dati mostrano un'accelerazione molto evidente negli ultimi mesi.

Le statistiche dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unchr) parlano chiaro. Mezzo milione dei due che hanno lasciato la Siria ha abbandonato il Paese negli ultimi tre mesi. Un numero importante, che riguarda comunque solamente i rifugiati registrati. Tra questi e il totale dei siriani coinvolti nell'esodo una discrepanza di circa 200mila persone.

L'allarme dell'Alto commissariato insiste particolarmente su un dato: metà dei rifugiati in fuga sono bambini, tre quarti dei quali non hanno ancora compiuto 11 anni. Un problema che non è soltanto attuale, ma inevitabilmente si riverberà anche sul futuro, in termini di educazione e possibilità per quella che le Nazioni Unite temono possa diventare una "generazione perduta". Solo 118mila bambini rifugiati stanno continuando in qualche modo gli studi, ancora meno hanno avuto accesso a qualche forma di assistenza psicologica.

Il maggior numero dei rifugiati si è diretto a est, attraversando la frontiera con il vicino Libano. Nel Paese dei cedri le presenze sono circa 700mila. Si tratta - ha spiegato l'Alto commissario António Guterres - di oltre un quarto della popolazione libanese.

Numerissisimi anche i siriani in Giordania, abbastanza da fare del campo profughi di Zaatari, aperto a luglio dell'anno scorso, la quarta città più popolosa dello Stato.

Un forte numero di rifugiati sta scegliendo invece la via occidentale. Molti si sono diretti verso la Regione autonoma del Kurdistan, entità nel nord dell'Iraq, guidata dal presidente Masud Barzani. Almeno 40mila hanno passato la frontiera da metà agosto. Più di mezzo milione di persone sono disperse tra Turchia ed Egitto.

Sono in totale sei milioni e 200mila le persone che hanno abbandonato la propria casa, praticamente un terzo dei 20,8 milioni di abitanti calcolati in Siria dall'ultimo censimento.

Chi non si è fermato nell'area confinante con la Siria, dove la maggioranza ha trovato rifugio, ha cercato di raggiungere l'Europa.

Il numero più elevato, circa 15mila persone, è stato accolto dalla Svezia, che ha garantito oggi il permesso di residenza per tutti i richiedenti asilo.

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