LondraTre giorni di sdegnate smentite poi la retromarcia precipitosa di chi deve arrendersi di fronte alla realtà. Uno scandalo sessuale travolge il partito Liberaldemocratico britannico trascinando a fondo anche il suo leader Nick Clegg. Non sapeva anzi sì, ma non ha tentato di nascondere lo sporco sotto il tappeto. Queste in sintesi le posizioni assunte dal vice primo-ministro della coalizione di governo nell'ultima settimana, dopo che televisioni e giornali hanno rivelato le accuse di molestie presentate da alcune dipendenti dello staff liberaldemocratico nei confronti di Lord Rennard, deputato e segretario generale del partito fino al 2008.
Attenzioni particolari, palpatine, offerte di denaro in cambio di favori sessuali: secondo quanto raccontato al Daily Telegraph potrebbero essere almeno una dozzina le donne finite nel mirino in questi anni. Lui, che aveva presentato le dimissioni nel 2009 per motivi di salute, nega tutto anche se due delle vittime si sono fatte avanti con nome cognome. Alison Smith e Bridget Harris, stretta collaboratrice di Clegg, hanno fatto scoppiare il caso e non si sono tirate indietro. La Smith ha detto di aver parlato del caso con due membri del partito tra cui Joe Swindon, portavoce per le Pari opportunità. La Harris invece ha spiegato che Lord Rennard le toccò più volte le gambe senza permesso, nel bar di un hotel dove entrambi si trovavano per un vertice di partito. Fino a domenica sera però, il buon Nick ha sempre dichiarato di non essere al corrente della faccenda e di aver appreso la notizia la settimana scorsa nel momento in cui è stato contattato dai giornalisti di Channel Four News. La svolta è arrivata improvvisa quando gli aggiornamenti sullo scandalo rimbalzavano di minuto in minuto sui siti online dei giornali nazionali. Interrotta a metà la vacanza di famiglia che stava trascorrendo in Spagna, il leader libdem ha dovuto ammettere che era al corrente delle accuse già cinque anni fa, essendo stato avvertito da un altro membro del partito sulla controversa condotta di Rennard nei confronti delle dipendenti donne e delle volontarie dello staff. «Si è sempre trattato però di accuse generiche e nessuna delle vittime si era fatta avanti» ha immediatamente dichiarato Clegg sottolineando rabbiosamente di non aver nulla da nascondere. Non sembra essere dello stesso parere il presidente dei LibDem Tim Burton. «Abbiamo gestito male la cosa» ha dichiarato. E su questo non ci piove anche perché mentre Clegg continua a ripetere che non esistevano accuse specifiche, ieri il Daily Telegraph ha pubblicato il testo di una mail con la quale, nel 2010, il quotidiano aveva contattato Jonny Oates, attuale capo dello staff del vice premier, in cui si faceva riferimento a ben cinque accuse dettagliate sulla malacondotta di Lord Rennard. Nella stessa mail si parlava anche di un'indagine interna che sarebbe stata ordinata proprio da Clegg per verificare le denunce. Allora mister Oates era a capo delle comunicazioni elettorali e rispose con una netta smentita alle domande del giornale spiegando che Clegg non sapeva nulla.
