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Genocidio in Tibet, dalla Spagna mandato d'arresto contro dirigenti cinesi

Tra gli imputati l'ex presidente e l'ex premier di Pechino. La corte ha emesso sette mandati d'arresto

Genocidio in Tibet, dalla Spagna mandato d'arresto contro dirigenti cinesi

Continua alla Corte nazionale spagnola il procedimento per genocidio contro le alte autorità cinesi, sotto accusa per l'occupazione del Tibet. Il tribunale madrileno ha annunciato oggi che emetterà mandati d'arresto contro l'ex premier di Pechino, Li Peng, l'ex presidente, Jiang Zemin, e altri dirigenti di rilievo.

A inizio ottobre la Corte ha accettato la richiesta di appello presentata dal Comite de Apoyo al Tibet (Cat), gruppo parte del più ampio International Tibet Network, organizzazione ombrello che raccoglie oltre 190 associazioni a livello globale.

L'ordinanza di arresto arriva dopo sei anni dall'istituzione del processo per genocidio e dopo che in un primo momento la causa era stata rigettata. Permetterà la cattura dei sette indagati in Spagna o in quei Paesi che abbiano firmato trattati d'estradizione con Madrid.

Il sistema legale spagnolo riconosce il principio di giurisdizione universale, che permette di processare i sospettati per genocidio e altri crimini gravi, come il terrorismo, al di fuori del loro Paese d'origine.

La possibilità d'azione dei giudici è limitata dal coinvolgimento nei fatti di un cittadino spagnolo, come vittima, sospetto artefice o per evidenti legami con la Spagna. In questo caso il ricorso è stato presentato dal Cat insieme a Thubten Wangchen, esiliato tibetano e direttore della Casa del Tibet di Barcellona.

Agli imputati sono contestate azioni volte a "eliminare l'esistenza" del Tibet, un obiettivo che sarebbe stato raggiunto con l'imposizione della legge marziale e la deportazione forzata degli abitanti, ma anche con "l'eliminazione progressiva" della popolazione locale e una politica di aborti e sterilizzazione forzata.

I reati contestati sono riferiti agli anni dal 1971 al 2005.

Le truppe della Cina comunista presero il controllo del Tibet nel 1950.

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