Labbiamo detto e scritto tante volte. Spesso, a Genova cè un deficit di opposizione. È sconcertante vedere che ci sono esponenti politici che non danno cenni di sè nelle loro cariche istituzionali o amministrative, ma diventano visibilissimi in prossimità delle elezioni, magari rilasciando interviste contro il proprio partito o contro i propri leader.
Ma, grazie al cielo, cè anche unaltra politica. E, grazie al cielo, cè un Giornale. Che, magari, non è il giornale di riferimento degli esternatori professionali e di quelli nel centrodestra che sono abituati a fare dichiarazioni solo dopo aver letto articoli altrove, ma che - nei fatti, non per autocertificazione - è lopposizione, la vera opposizione, a tratti lunica opposizione, a Genova e in Liguria.
A spaccare il capello, non sarebbe il vero ruolo di un giornale. Ma, spesso, in assenza di chi dovrebbe farlo, il ruolo di supplenza è quasi un dovere civile che prendiamo volentierissimo sulle nostre spalle. E così, mentre molti erano impegnati a far girare catene di santAntonio telematiche e telefoniche per chiedere ai propri amici di votarli come papabili candidati alle politiche sul sito di Repubblica, noi cercavamo notizie e cose che non vanno in questa città, in questa regione e in queste maggioranze. Ora, con tutto il rispetto per Repubblica (meno per le catene di SantAntonio e per i loro organizzatori), ma cè qualcuno sano di mente che può pensare che simili sondaggi abbiano una valenza reale? Ma via, siamo seri.
Ecco, mentre molti politici e amministratori di centrodestra erano impegnati in questi simpatici giochini, noi scoprivamo che la Regione Liguria fa pubblicità al centrosinistra in vista delle elezioni, a spese di tutti i cittadini. Spiegano, i manifesti burlandiani, che hanno regolarizzato molti precari e che hanno abbassato le tasse, senza peraltro precisare che ciò è avvenuto solo per una parte di cittadini. Tutto perfettamente legale, per carità. Ma un conto è il rispetto della legge, un conto sono letica e lestetica politica. E qui non ci siamo. Anche perchè non risulta che lo scorso anno, quando la Regione aumentò le tasse per tutti, ci furono manifesti per annunciarlo con gaudio ai cittadini.
Ci fa piacere che - a fianco degli esternatori professionali e degli esegeti dei medici sui manifesti elettorali di Burlando - ci siano anche oppositori veri. E che le nostre denunce siano state raccolte da un gruppo di consiglieri regionali, il capogruppo di An in Regione Gianni Plinio, sempre in prima linea, e i due ex udicini che sono rimasti sempre fedeli al Popolo delle libertà, prima ancora che si chiamasse così, Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro. Così come ci fa piacere che ci siamo consiglieri come lazzurro Matteo Rosso, ossimoro cromatico ma pitbull politico, che sta ottenendo grandi risultati con la battaglia del Giornale contro le consulenze e gli sprechi in Regione.
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