Sul Foglio di lunedì il direttore Giuliano Ferrara ha dedicato leditoriale - «Perché la destra è repellente e la sinistra è tanto carina» - a un tema interessante. Ossia il diverso peso e la diversa autorevolezza che inspiegabilmente sono riservate alle idee e al pensiero di destra rispetto a quello di sinistra. «La destra economica, quella religiosa, quella culturale, quella politica - scrive Ferrara - pagano qualcosa che va al di là del loro stesso profilo, del loro modo di essere, della loro funzione sociale (...). Tutti sanno che le migliori idee dopo il New Deal sono venute dalla destra liberista e libertaria...». E ancora: «Il paradigma culturale di sinistra è banalmente consumista, festivaliero, è premiopoli(...) mentre lo scavo aspro e segreto dei migliori scrittori e filosofi insofferenti allomologazione liberal-democratica del mondo ha avuto qualcosa di eroico (...).
Eppure, nonostante tutto questo la sinistra si guadagna la pagnotta della simpatia universale, la destra in ogni campo soffre di una forma di disprezzo...». Su questo tema il Giornale ha chiesto ad alcuni intellettuali «di destra» di intervenire. Lo hanno fatto Marcello Veneziani e . Oggi lopinione di Stefano Zecchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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