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Eto’o-Inter: quasi fatta per 12 milioni l’anno

Affare quasi concluso: per il ventottenne attaccante camerunense pronto un contratto di cinque anni. Mourinho però è nervoso: teme, dopo Ibra, di perdere anche Maicon, che potrebbe firmare per il Real Madrid

Eto’o-Inter: quasi fatta 
per 12 milioni l’anno

Palo Alto - Samuel Eto’o ha firmato, questa mattina. Il centravanti camerunense ha sottoscritto un contratto di cinque anni. Quanto prenderà? Dodici milioni di euro l’anno. Insomma, quanto Ibra. Quasi a voler sottolineare che non è da meno. Lo zingaro, intanto, conta le ore. «Sogno di giocare con Messi, assieme faremo follie». Vere o solo attribuite, le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic non fanno neppure notizia. Domenica pomeriggio alle 18.10 locali, su calcio di rigore realizzato in modo fortunoso con palla sotto la pancia del portiere dell'America di Città del Messico, lo svedese ha realizzato l'ultima rete in maglia nerazzurra. Oggi a Pasadena, secondo match di questa World Football Challenge contro il Chelsea, Zlatan ha scarsissime probabilità di scendere in campo.

«Aspetto una telefonata. Il mio cellulare è sempre acceso ma per il momento non ho notizie», ha detto al termine del mediocre incontro con i messicani di domenica, mentre i tifosi americani pigiati contro le transenne della mixzone gli chiedevano quando andava al Barcellona: «Non ho novità sul mio futuro. No, non so se chiuderò la carriera qui all'Inter. Come faccio a saperlo?». Sensazione identica alle precedenti: senza Ibra è un'altra Inter. Anche Thiago Motta lo ha riconosciuto: «Lui è importante per la squadra sia quando è in campo, sia quando è fuori dal campo». Mette la palla sotto la suola e fa salire i compagni, è capace di accelerazioni improvvise, insomma lo conosciamo.

Inter e Barcellona hanno raggiunto l'accordo e per completare il giro mancava solo il consenso di Samuel Eto'o. Ieri Guardiola lo ha scaricato: «Preferisco cambiare qualcosa in squadra, non è per motivi calcistici ma non c’è molto feeling con lui: mi prendo la responsabilità della sua cessione». Maria Mesalles, l'agente di Eto'o, ieri è sbarcato a Milano, Massimo Moratti ha commentato più che positivamente la trattativa: «Sono fiducioso, Ibra? Grandissimo professionista e con noi ha sempre avuto un atteggiamento irreprensibile», l'incontro con Marco Branca, direttore dell'area tecnica della società nerazzurra, è stato quasi una formalità. Ma assieme ad Antonio Caliendo che continua ripetere che Maicon Douglas, il suo assistito, è vicinissimo alla firma con il Real Madrid, c'è un'altra situazione imbarazzante da sbrigare in tempi rapidi: il malumore di José Mourinho. Il tecnico portoghese è sempre meno disponibile, è entrato in un silenzio stampa non ufficiale ma reale, è visibilmente contrariato da quanto sta accadendo. Ha speso parole importanti per assicurare sulla permanenza di Ibra all'Inter e ora se lo vede partire.

Teme un identico epilogo per Maicon. Per la stessa cifra l'Inter gli ha portato il brasiliano Lucio al posto del suo pupillo Carvalho. La tensione è visibile nei suoi occhi. Domenica è entrato in campo per assalire, verbalmente, l'arbitro Baldomero Toledo reo di aver fatto ripetere un rigore parato da Belec al messicano Daniel Marquez. Un rigore insignificante, un episodio inutile in questa tournee sempre più spericolata. José è andato fin dentro al cerchio del centrocampo a discutere con il guardalinee Fabio Tovar. Josè non parla, si rifugia in un silenzio debordante per uno come lui.

Ha chiesto un colloquio con Massimo Moratti, potrebbe aver preso decisioni al momento impensabili.

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