Roma

Eur, telecamere in strada per garantire la sicurezza

Roberto Filibeck

Da oggi anche il quartiere Eur ha il suo «Grande fratello». Si chiama Tsp, acronimo di Territorial Security Project: si tratta di un avanzato sistema di sicurezza, dotato in questo caso di un sofisticato software, 16 telecamere e 10 colonnine Sos, studiato da coloro che nel mondo sono considerati i massimi esperti in materia di prevenzione e sicurezza: gli israeliani. Un progetto targato Eur Spa in collaborazione con i Carabinieri che, presto, potrebbe anche essere adottato in altre zone «calde» della capitale. Come in parchi e ville di Roma, frequentate soprattutto nelle ore notturne da delinquenti e balordi, oppure per sorvegliare i 1.100 ettari di pineta di Castelfusano, di nuovo oggetto di incendi dolosi.
A fare dormire sonni più tranquilli ai 14mila residenti del quartiere Eur, che diventano 50mila al giorno con i pendolari che vi lavorano, saranno 16 telecamere «motorizzate» per riprese diurne e notturne, dotate di una forte capacità di ingrandimento e meccanismi di esclusione dalle riprese di zone protette. Sono posizionate in punti strategici del quartiere: 4 tra il Palazzo degli Uffici e il Salone delle fontane, altrettante sul Palazzo dei congressi, altre 4 su quello della Civiltà italiana, una ciascuno sui palazzi dell’Eni e della Banca di Roma che affacciano sul laghetto dell’Eur e due su entrambi i lati del vicino ponte.
Gli occhi elettronici sono collegati direttamente con una centrale dei carabinieri del comando di viale Asia, in funzione 24 ore su 24. È in questa saletta, una trentina di metri quadrati in tutto, che due militari, utilizzando un sofisticato software e 5 monitor in rete con gli occhi elettronici dotati di una moderna tecnologia digitale a fibra ottica, riescono a tenere sotto controllo parte del quartiere e a prevenire eventuali azioni di microcriminalità. E in una zona dove ogni anno in media ne avvengono oltre 700 all’anno, il Tsp, per il quale Eur Spa ha investito 1 milione e mezzo di euro, non poteva che essere accolto a braccia aperte. «I cittadini dell’Eur da oggi avranno un “amico” in più - ha spiegato nel corso della presentazione l’amministratore delegato di Eur Spa, Mauro Miccio -. La strategia, mirata alla valorizzazione del patrimonio operato da Eur Spa, si arricchisce così di un nuovo strumento teso a salvaguardare sia la sicurezza dei cittadini, sia quella degli edifici e delle aree verdi. Auspichiamo anche che questo progetto, motivo per noi di orgoglio e soddisfazione, possa essere in futuro un esempio ripetibile in altre zone della città e del Paese». Non solo telecamere. Esistono, ora, tre cosiddette «Safe Zone», collocate nelle immediate vicinanze delle fermate del metrò B a Magliana, Palasport e Fermi. Si tratta di vere e proprie piccole oasi della sicurezza illuminate, con tanto di arredi urbani, dotate di una colonnina Sos che consente al fruitore in difficoltà di collegarsi direttamente con un operatore o con le forze dell’ordine. A queste se ne aggiungono altre 7 nell’area del parco centrale del laghetto.
Ma se è vero che da una parte questo sistema può far sentire più tranquilli i cittadini, dall’altra potrebbe infastidire la coppietta di turno intenta a scambiarsi effusioni amorose sulle panchine e sui prati del parco.

Per questo motivo vicino alle Safe Zone alcuni cartelli avvisano gli utenti che la zona viene ripresa da telecamere, e l’intero progetto si adegua completamente alle prescrizioni previste dal Garante della privacy.

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