Milano - Italiani lavoratori poveri d'Europa e nelle ultime file sia per il peso delle buste paga che per la rivalutazione dei propri salari nel tempo. È quanto emerge da un rapporto Eurispes pubblicato oggi secondo cui l'Italia è al quart'ultimo posto in Europa per salari lordi medi pari a 22.053 euro l'anno contro i 42.484 euro della Danimarca, il paese che vanta i salari più ricchi in una classifica che vede ai primi posti anche Svezia, Belgio e Francia e agli ultimi Portogallo e Grecia. Fanalino di coda il Paese è anche per retribuzione oraria media, pari a 21,3 euro contro i 30,7 della Danimarca, e, soprattutto per la crescita dei salari che, dal 2000 al 2005 si sono rivalutati solo del 13,7%, facendole scontare un terz'ultimo posto, contro il primato del 27,8% della Gran Bretagna. L'Italia, in fatto di salari, si colloca ai primi posti, al quarto esattamente, per ampiezza del cuneo fiscale pari, per un lavoratore senza famiglia a carico, del 45,85% e al 36,6% per un lavoratore con moglie e due figli a carico.
Se si guarda poi al potere di acquisto dei salari, emerge che l'Italia è davanti solo al Portogallo. Ha pesato, secondo l'istituto, l'inflazione che di fatto "ha prosciugato i salari".
Sotto il profilo della competitività, invece, il basso costo del lavoro risulta "un vantaggio perchè la modesta dinamica salariale - evidenzia l'Eurispes -, se confrontata con quella dei nostri partner europei, ci assicura un discreto vantaggio in termini di costi". In Italia il costo medio in euro per ora di lavoro è inferiore a quello di tutti paesi europei ad eccezione della Spagna, della Grecia e del Portogallo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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