«Euro sopravvalutato, colpa della Bce»

La moneta unica continua a correre: nuovo record a 1,5275 dollari. Trichet: «Gli Stati Uniti ribadiscano l’interesse nei confronti di un biglietto Usa forte»

«Euro sopravvalutato, colpa della Bce»

da Milano

L’esordio è soft: «È una fase di grande distorsione tra le valute. Il ritorno all’equilibrio del mercato dei cambi non dipende da una sola valuta». Poi, Dominique Strauss-Kahn, numero uno del Fondo monetario internazionale, accende la miccia in un’intervista rilasciata a Le Monde: «L’euro è sopravvalutato, e il problema dell’euro è che la Bce è troppo potente» perché manca un contraltare politico nella persona di un ministro europeo delle Finanze «in grado di farsi carico della crescita economica».
Strauss-Kahn è un pupillo del presidente francese Nicolas Sarkozy, che ne sponsorizzò fortemente la candidatura alla testa del Fondo nel luglio 2007 come successore dello spagnolo Rodrigo Rato. Sulla poltrona più prestigiosa del Fmi, Dsk è però riuscito a sedersi anche grazie all’appoggio statunitense. Alla prima uscita ufficiale con i galloni da direttore generale del Fondo, nel novembre scorso, l’ex ministro dell’Economia nel governo Jospin non esitò a definire «sopravvalutato» il dollaro, proprio quando la maggioranza delle analisi convergeva nella direzione opposta. Quelle parole erano state accolte con irritazione dall’Eliseo, impegnato in un duello verbale a distanza con il leader dell’Eurotower, Jean-Claude Trichet, accusato di gonfiare l’euro con una politica monetaria troppo restrittiva.
Ora, Strauss-Khan sembra essere più in linea con i desiderata di Parigi. Anche se, a onor del vero, è da tempo che Dsk si batte per riformare sia il Patto di stabilità e di crescita, sia lo statuto della Bce. Il nodo, infatti, sta proprio qui, nella missione assegnata all’istituto di Francoforte all’atto della fondazione: il controllo dell’inflazione. Un lavoro, riconosce il direttore del Fmi, che la Bce «fa bene». Manca però una figura in grado di far da contrappeso alla Bce e di stimolare lo sviluppo economico, soprattutto nei momenti critici e di instabilità. Assegnare a un unico ministro europeo la responsabilità di coordinare le linee guida economiche è, al momento, impossibile: dunque, le parole di Strauss-Kahn finiscono per toccare un tema delicato quale quello dell’autonomia decisionale di Trichet, più volte terreno di scontro tra Francia e Germania. Quanto sia scoperto questo nervo, è chiaro dall’immediata replica a Strauss-Kahn da parte di Joaquin Almunia: la Bce svolge «un lavoro molto buono ed è indipendente», ha puntualizzato il commissario Ue agli Affari monetari.
Nel frattempo, l’esuberanza dell’euro sta diventando incontrollabile. La moneta unica ha stabilito un nuovo primato storico, a quota 1,5275 dollari. La Ue ha lanciato l’allarme: «Adesso siamo preoccupati», si sostiene in una dichiarazione concordata al termine della riunione dell’Eurogruppo.

«Non l’avevamo mai detto prima, è la prima volta», ha rimarcato il presidente Jean-Claude Juncker mentre Almunia ha evidenziato il legame che dovrebbe esserci tra rapporto di cambio e fondamentali economici. E Trichet ha esortato gli Usa a ribadire «l’interesse verso un dollaro forte».

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