A Euroflora l’«Albero d’oro» che fa energia

A Euroflora l’«Albero d’oro» che fa energia

«Aiutare la natura e il pianeta attraverso le energie rinnovabili. Perché il sole è il nostro petrolio l'energia dunque che serve all'Italia e "L'albero d'Oro" è soltanto l'inizio». Parola di Gian Pietro Beghelli, presidente dell'omonimo gruppo che ieri pomeriggio ha presentato in anteprima a Euroflora 2011 il nuovo impianto fotovoltaico basato su una tecnologia ad alta concentrazione, che utilizza celle in grado di produrre il doppio di energia rispetto a quelle tradizionali. L'albero dell'energia - installabile in spazi aperti e destinato prevalentemente ad aziende agricole, agriturismi e imprese - nasce per garantire un migliore sfruttamento del territorio rispetto a sistemi classici: «perché permette di non creare ombre permanenti e di conseguenza di preservare gli ecosistemi naturali - aggiunge Beghelli - Presentare il nostro prodotto, scegliendo come vetrina Euroflora, ci onora. La manifestazione, dal respiro internazionale, è infatti molto vicina alla nostra filosofia aziendale che ruota intorno a una precisa cultura della gestione dell'energia». Progettato e prodotto dal gruppo «L'albero d'Oro» presente nello stand di Assoverde, utilizza celle fotovoltaiche in grado di catturare oltre il 40 per cento dei raggi solari, producendo così il doppio di energia rispetto a quelle tradizionali, che ne assorbono solo il 16-18 per cento. L'efficienza la riduzione degli spazi (può essere montato in qualsiasi luogo) sono resi possibili grazie a una tecnologia basata su un sistema ottico dotato di specchi concentratori e microprismi di cristallo che riflettono concentrazioni di sole elevate su minuscole celle di pochi millimetri.

Durante la presentazione Miro Siccardi presidente di Assoverde parlando di Genova ha lanciato un chiaro monito: «la città ha una tradizione di buona cura del verde urbano che ha fatto scuola. Negli anni è stata di grande insegnamento. Mi pare girando per la città, che negli ultimi anni la situazione non si possa dire migliorata, anzi credo qualche passo indietro purtroppo ci sia stato».

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