Mangiare tra le mura del Conclave : storie e curiosità

In passato, dopo tre giorni di Conclave i cardinali ricevevano un solo piatto per pasto. Dopo cinque giorni, per velocizzare le decisioni, si riduceva a solo pane, vino e acqua

Mangiare tra le mura del Conclave : storie e curiosità
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La quinta Congregazione dei cardinali ha stabilito la fatidica data di inizio del conclave il prossimo 7 maggio, seguendo un iter e un protocollo antichissimi. Si ripete ancora una volta il rito millenario che porterà all'elezione del nuovo pontefice e vescovo di Roma, guidato spirituale per oltre un miliardo e mezzo di cattolici in tutto il mondo.
Un evento ricco di storia, tradizioni e regole che riflettono la solennità e l'importanza di questa cerimonia.
La parola "conclave" deriva dal latino "cum clave", che significa "sottochiave", indicando la clausura assoluta dei cardinali durante il processo elettorale. Questa pratica fu formalizzata nel 1274 da Papa Gregorio X, in risposta a una crisi che aveva lasciato la Chiesa Romana senza un Pontefice per ben 33 mesi e aveva spinto il popolo esasperato a chiudere i cardinali dall'esterno e a scoperchiare il tetto della sala in cui erano riuniti per esporli alle intemperie, passando loro pane e aqua per mezzo di cestini dall'alto.
In brevissimo tempo elessero un nuovo Papa e la Sede Vacante terminò finalmente.
In ricordo di quell'avvenimento le regole del conclave furono stabilite per garantire un'elezione rapida e riservata, includendo misure come la riduzione progressiva dei pasti per incentivare la solerzia dei cardinali Il conclave è caratterizzato da una serie di tradizioni che sottolineano la sua sacralità e la sua importanza.
I cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina, un luogo di straordinaria bellezza artistica e spirituale, e sono ospitati nella Domus Sanctae Marthae, una residenza vaticana vicina. Durante il conclave, la clausura assoluta è il principio guida.
Extra Omnes, fuori tutti, sono le parole latine che segnano l'inizio della riunione.
I cardinali non possono avere contatti con l'esterno, e lo stesso vale per il personale di servizio, che deve rispettare rigorosi protocolli di segretezza.
Le regole alimentari del conclave sono state pensate per riflettere la sobrietà e la concentrazione necessarie durante il processo elettorale.
In passato, la costituzione apostolica "Ubi Periculum" prevedeva che, se l'elezione non fosse avvenuta entro tre giorni, i cardinali avrebbero ricevuto un solo piatto per pasto.
Dopo cinque giorni, il regime alimentare si riduceva ulteriormente a pane, vino e acqua, come ulteriore sprone per velocizzare le decisioni.
Oggi, i pasti sono semplici ma curati, ispirati alla tradizione italiana e comprendono piatti come risotti, carni bianche e pesce al forno, sempre accompagnati da pane fresco.
La cucina del conclave è gestita da personale selezionato e riservatissimo, che opera in silenzio e con interazioni ridotte al minimo.
Sebbene la sobrietà domini la tavola, i piatti sono preparati con cura per garantire un ambiente favorevole alle deliberazioni.
Nei conclavi più recenti, i cardinali hanno apprezzato la qualità del cibo e l'atmosfera discreta della Domus Sanctae Marthae.


Certamente è un piccolo grande vanto per la nostra tradizione culinaria poter partecipare ad un evento così epocale.
Ogni Papa inizia il suo pontificato mangiando italiano , un raro onore per tutta Italia.
Speriamo di poter presto assistere alla fumata bianca e allo scampanio a festa di tutti le chiese di Roma!

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