Dazi e Pil, cala l'economia Usa. Ma Trump: "È colpa di Biden"

Corsa all'import per le tariffe, ricchezza ai livelli del 2022. Crolla Wall Street. Il tycoon attacca e rilancia: "Mai 100 giorni così bene, arriverà l'età dell'oro"

Dazi e Pil, cala l'economia Usa. Ma Trump: "È colpa di Biden"
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Donald Trump festeggia i primi 100 giorni del suo secondo mandato con uno show a più riprese in cui esalta i successi della sua amministrazione e il lancio della nuova «età dell'oro», ma i dati economici gli rovinano la festa, registrando la prima contrazione del Pil Usa dal 2022. «Siamo qui per celebrare i primi 100 giorni più di successo di qualsiasi amministrazione. E questo è solo l'inizio, non avete ancora visto niente», afferma il presidente americano nel corso di un evento a Warren, in Michigan. «Adoro questo stato, molti posti di lavoro nel settore automobilistico stanno tornando», prosegue, ribadendo che «abbiamo portato un profondo cambiamento a Washington, il più profondo in quasi 100 anni».

Nonostante il supporto dei suoi sostenitori che lo accolgono al grido di «Usa, Usa», in realtà i sondaggi mostrano la disillusione degli cittadini statunitensi nei confronti del tumulto economico e politico scatenato dal suo arrivo alla Casa Bianca. Anche se lui definisce le proiezioni «false e condotte intervistando un numero maggiore di democratici». E l'inaspettata contrazione del Pil dello 0,3% nel primo trimestre (dovuta principalmente all'impennata delle importazioni con l'accumulo di scorte da parte di imprese e consumatori in vista dell'introduzione dei dazi) rappresenta una doccia fredda per il tycoon. The Donald punta il dito contro il predecessore Joe Biden, dopo i risultati deludenti: «Questo è il mercato azionario di Biden, non quello di Trump. Io sono entrato in carica il 20 gennaio. Il nostro Paese avrà un boom, ma dobbiamo liberarci del bagaglio di Biden. Ci vorrà un po' di tempo, non ha nulla a che vedere con i dazi. Quando inizierà il boom, sarà unico. Siate pazienti». «Tutto quello che ha fatto Biden in economia ha distrutto il Paese», ripete di nuovo. Mentre al comizio in Michigan sostiene che «i prezzi sono in calo, ma le fake news dicono che sono in rialzo», e attacca il presidente della Fed Jerome Powell, pur senza nominarlo: «C'è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro. Sui tassi ne so più di lui».

L'inquilino della Casa Bianca critica anche i giudici («comunisti») che gli stanno intralciando la strategia sull'immigrazione. «Nulla fermerà la mia missione di rendere l'America di nuovo sicura», spiega, riferendo che il numero degli ingressi di clandestini al confine con il Messico è «crollato del 99,9%». E a dimostrazione della sua controversa politica delle deportazioni mostra un video di migranti ammanettati e incatenati che vengono prelevati da un aereo, trasportati in autobus e filmati in ginocchio mentre vengono rasati a zero. Trump critica pure gli avversari democratici («di estrema sinistra»), e i paesi amici che «ci hanno abusato più dei nemici sul piano commerciale», oltre a difendere il lavoro del first buddy Elon Musk (è «bravo, incredibile e ci ha veramente aiutato. È un grande americano che ama il suo Paese»). Sempre nell'ambito delle celebrazioni per i primi 100 giorni della sua amministrazione, riunisce il suo governo e ospita l'evento «investire in America» con i Ceo di varie aziende, tra cui Nvidia, Johnson & Johnson, Ge Aerospace and SoftBank.

Un'altra cattiva notizia per il comandante in capo, intanto, arriva da un sondaggio di Axios, secondo cui il 52% dei cittadini Usa concorda con l'affermazione in base alla quale il presidente «è un dittatore pericoloso il cui potere dovrebbe essere limitato prima che distrugga la democrazia americana».

E la percentuale sale al 56% tra gli indipendenti, forte segnale d'allarme per il tycoon. Il quale tuttavia, scherza dicendo pure che gli «piacerebbe essere Papa». «Sarebbe la mia prima scelta», risponde ironicamente a chi gli chiedeva se aveva preferenze per il prossimo Pontefice.

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