Rodolfo Parietti
da Milano
Il tempo delle prese di contatto è ormai alle spalle: dopo due settimane di colloqui, le trattative per saldare Euronext a Borsa Italiana e costituire quindi un ponte con il Nyse sembrano già entrate sul terreno che porta al traguardo, pur se resta lincognita Deutsche Börse. Anche dopo essersi vista respingere la seconda offerta dintegrazione con il consorzio che ragguppa i listini francese, belga, olandese e portoghese, Francoforte non intende mollare la presa, fino al punto da non escludere il lancio di unOpa ostile, invitando al tempo stesso Milano a far parte di quella «soluzione europea unitaria» cui ha fatto riferimento ieri il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, davanti alleuroparlamento.
Euronext ha assunto un atteggiamento impermeabile: sia al continuo pressing delle autorità politiche e monetarie europee, sia allultima mossa tedesca, liquidata con giudizio lapidario («non contiene alcun nuovo elemento»). Il presidente Jean-François Théodore continua a lavorare per mettere assieme un tassello dopo laltro, non essendo in discussione (almeno dal suo punto di vista) lintesa da 10 miliardi di dollari raggiunta con il Nyse. La priorità è ora quella di concludere sollecitamente con la società guidata da Massimo Capuano. Ieri, da Parigi, la portavoce di Euronext è uscita allo scoperto: «Con Borsa Italiana si è cominciato a parlare di elementi più concreti». Segno che dallapproccio iniziale del 6 giugno scorso sono stati compiuti importanti passi in avanti. Secondo il quotidiano La Tribune, entro domani - giorno di convocazione del comitato ristretto di Borsa Italiana - Euronext metterà sul piatto unofferta oscillante tra 1 e 1,4 miliardi di euro, quanti insomma ne prevedeva una stima di Ubs.
Lavanzato stato dei negoziati non fa però pendere automaticamente il piatto della bilancia a favore di Euronext. Milano, corteggiata anche da Deutsche Börse, si trova in una forte posizione contrattuale. E, forse in attesa di ricevere una proposta concreta da Francoforte, Capuano - stando a La Tribune - «non si sarebbe mostrato totalmente cooperativo» nei confronti di Euronext. Borsa Italiana potrebbe però ritagliarsi un ruolo da cerniera tra i due opposti schieramenti. È la via indicata dal presidente di Bnl, Luigi Abete («bisogna insistere sul coordinamento tra Borsa Italiana e le altre strutture federali in Europa, compatibilmente con i valori di mercato».) e dal direttore generale del San Paolo, Pietro Modiano («il mio punto di vista è molto forte ed è che serve una piattaforma continentale»).
La situazione resta dunque fluida, con i tedeschi decisi a giocare la partita fino in fondo. «Se lalleanza con Euronext fallisce, il direttorio si lascia aperte tutte le opzioni - ha fatto sapere ieri una fonte - tra cui ovviamente unOpa ostile».
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