Se c'è una cosa di pleonastico a questo mondo sono i ministeri dell'Ambiente, massime quando si riuniscono tutti insieme in Europa. Mi chiedo perché non vengano soppressi come enti inutili. Il Consiglio dei ministri dell'Ambiente dell'Ue ha deciso di votare contro la proposta della Commissione europea di sospendere quella colossale bischerata che è la moratoria alla coltivazione degli Ogm.
È, quella moratoria, quel che ho detto perché ci sono già, in Europa, 7 Paesi che li coltivano, a cominciare dalla Spagna, che lo fa da oltre 10 anni e con grande soddisfazione; e, a seguire, Portogallo, Germania, Repubblica ceca, Polonia, Romania e Slovacchia. Curiosamente, ha votato contro la sospensione anche la Spagna: come diceva quello, a pensar male si fa peccato
E il peccato sarebbe la voglia di rendere il più esclusivo possibile il club di chi gode di questa meraviglia della tecnologia, sulle spalle chi è così stupido da rifiutarla. E quanto a stupidità l'Italia primeggia: l'abbiamo già visto col nucleare, visto che non vuole produrre energia elettronucleare ne importa, ogni anno, 50 miliardi di chilowattora; e lo vediamo con gli Ogm, visto che il Paese pullula di Comuni Ogm-free che importano, ogni anno, 3 milioni di tonnellate di soia Ogm.
Questi signori in Europa non hanno niente di meglio da fare, evidentemente. Innanzitutto, il processo autorizzativo europeo dei prodotti Ogm è già il più restrittivo e farraginoso del mondo; e l'Europa fu già condannata dal Wto per questa sciocca moratoria. Poi, per valutare i rischi dei prodotti Ogm in agricoltura, l'Europa ha già speso mezzo miliardo di euri in una ricerca durata 7 anni. Alla fine dei 7 anni e del mezzo miliardo, la conclusione fu: «L'uso di una tecnologia più raffinata e attenta fa degli Ogm un'agricoltura e un cibo più sicuri dell'agricoltura e del cibo convenzionali».
In ogni caso, la moratoria non è vincolante - cosa che aumenta il suo grado di bischeraggine: insomma, ogni Paese può farsene un baffo. Bisognerebbe augurarsi che il nostro, sul tema delle biotecnologie agroalimentari, possa mantenere una posizione pragmatico-realista in un periodo in cui il problema degli approvvigionamenti pesa fortemente sulla capacità di competere delle nostre imprese. Sarebbe davvero importante se l'Italia si smarcasse da questa politica anti Ogm: abbiamo con gli Stati Uniti un bilancio agricolo attivo, a nostro favore, di 2,5 miliardi, ed eventuali sanzioni, che potrebbero arrivare in qualunque momento, è l'ultima cosa da desiderare. Dovremmo chiedere che sia restituita all'Efsa, l'Autorità per la sicurezza alimentare, il suo ruolo precipuo di valutatore rigoroso, scientificamente accreditato e indipendente, dei dossier autorizzativi. (Tra l'altro, grazie all'interessamento personale del presidente Berlusconi durante il suo precedente governo, siamo riusciti a far stabilire la sede dell'Efsa proprio in Italia, a Parma).
Spiace leggere che la nostra altrimenti apprezzata ministro Prestigiacomo, pur avendo dichiarato di non essere mai stata una «scettica» sul tema (cioè che è sostanzialmente favorevole agli Ogm), si sia accodata alla maggioranza.
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