Auto, rimodulare le multe non basterà. Il Green Deal sta uccidendo il settore

La Commissione dà più tempo alle case produttrici. Solo un palliativo, le quote di emissioni sono il freno

Auto, rimodulare le multe non basterà. Il Green Deal sta uccidendo il settore
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La Commissione europea (nella foto la presidente Ursula Von der Leyen, ndr) torna sulle multe ai costruttori di auto con un emendamento che trasforma i conteggi da annuali a triennali. L'emendamento è inutile poiché non sposta di un millimetro i vincoli che ogni casa auto deve rispettare. Ma prima è opportuno riassumere in breve come stanno le cose.

Anni fa la Commissione varò un percorso di avvicinamento alla vendita di auto solo elettriche, poi fissato per il 2035, con queste tappe intermedie. Dal 2020 la media delle emissioni di ciascun costruttore doveva essere intorno ai 116 gr/km di CO2. In realtà ognuno aveva e ha il suo target, ma il macro-numero era quello. Era un target abbastanza abbordabile grazie ai clienti che hanno scelto di guidare un'auto elettrica. Infatti salvo eccezioni multe ce ne sono state ma mai di importo tale da asfaltare il bilancio di questo o quel gruppo. Dal 2025, ossia dal 1° gennaio, la media era prevista abbassarsi intorno ai 94 gr/km. Per starci dentro servirebbe una massa di clienti che comprino un'auto elettrica che al momento non si vede in nessun dei maggiori mercati europei. Solo che una media è fatta di due parti, le macchine termiche che emettono CO2 e quelle elettriche che stanno a zero. Così, se non ci vendono abbastanza elettriche l'unica soluzione per schivare le multe rimane quella di abbassare le vendite delle altre, con conseguenti chiusure di fabbriche. I partiti politici di opposizione alla Commissione, con qualche sponda anche tra i popolari, hanno iniziato a fare pressione affinché a Bruxelles rivedessero questi obiettivi irraggiungibili. La montagna è stata fecondata e alla fine ha partorito il topolino.

L'Europarlamento voterà giovedì la proposta della Commissione di calcolare le emissioni su un arco di tre anni e su quel valore medio applicare le multe, anziché anno per anno. Vogliono farla passare per un concreto passo verso la ragione del mercato e dell'area del possibile, rispetto al furore ideologico che ha ispirato tutto il Green Deal. Ma non è così. Funzionerebbe se le vendite di auto elettriche fossero in crescita, per cui seppure nel '25 si posizionano sotto la linea dei 94 gr/km nel '26 e nel '27 saranno sopra e dunque il valore medio basterà a evitare multe troppo esose. Peccato che di nuovo il mercato vada in altra direzione: le vendite di auto alla spina sono in flessione o al massimo piatte. Il livello complessivo in Europa non si schioda dal 25% da tre anni a questa parte. Guardando la quota nei cinque maggiori mercati incluso UK, si vedono piccole oscillazioni ogni mese ma se fosse un elettroencefalogramma sarebbe morte cerebrale. Insomma, ciò che è irraggiungibile quest'anno lo sarà ancora e di più nei prossimi. «Oggi ci troviamo finalmente a discutere almeno l'emendamento della Commissione che consente ai costruttori di dilazionare le emissioni su base triennale anziché annuale ha dichiarato Carlo Fidanza, capo-delegazione di Fratelli d'Italia/Ecr al Parlamento europeo.

«Da mesi chiediamo invano una risoluzione urgente sulla crisi che colpisce il settore dell'automotive». Beh, devono continuare a chiedere perché oggi non hanno ottenuto nulla, alla lettera. Sempre che vogliamo sorvolare, e forse è meglio, sulla presa-in-giro.

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