La Cedu boccia Cospito. "Il suo carcere duro giusto e necessario"

Respinta l'istanza dei legali dell'anarchico. Esulta Delmastro (Fdi), il Pd resta in silenzio

La Cedu boccia Cospito. "Il suo carcere duro giusto e necessario"
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"Il regime del carcere duro dell'anarchico Alfredo Cospito non viola i diritti umani". La sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, in un colpo solo, riabilita il centrodestra che questa misura l'ha difesa, stronca le velleità del mondo anarchico e mafioso di un alleggerimento del regime del 41bis e zittisce il Pd, a cui lo stesso Cospito si era rivolto per alleggerire la sua detenzione, come avevano scoperto e rivelato al Parlamento il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e il parlamentare Fdi Giovanni Donzelli.

I legali del leader anarchico, in carcere per aver gambizzato un manager Finmeccanica e aver messo una bomba a una scuola dei carabinieri, nell'istanza del 15 marzo 2023 avevano sostenuto che il carcere duro non era "adeguatamente motivato", era severo e invasivo tanto da "impedire il reinserimento sociale previsto dalla Costituzione" e "limitare la libertà di espressione sotto il pretesto della sicurezza", ma la Corte non ci è cascata: "Cospito non è stato sottoposto a trattamento paragonabile alla tortura o a misure inumane o degradanti", la furbata dello sciopero della fame (deciso dopo una robusta dieta ingrassante che l'aveva portato a 120 kg) dal 20 ottobre 2022 al 9 aprile 2023 per chiedere la sospensione della sua pena detentiva "incompatibile con le sue condizioni di salute" e il timore "di essere sottoposto a cure mediche forzate" non ha convinto i giudici, solitamente molto duri con l'Italia sul tema malagiustizia e ingiuste detenzioni.

Di "decisione tutto sommato scontata" parla l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, secondo cui quando "tra pochi mesi scadrà il termine di quattro anni del provvedimento applicativo, vedremo quali saranno i pareri che giungeranno al ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla necessità o meno del rinnovo".

La detenzione di Cospito è uno dei leit motiv delle tante proteste anarchiche nelle piazze e sui social, di recente un'intervista dell'ex capo dei Ros Pasquale Angelosanto al Giornale aveva scatenato la minaccia di un circolo toscano contro "questo pezzo di m..." colpevole di aver contribuito con le sue indagini alle condanne. Non è un caso che a Cospito la Cedu "rimproveri", oltre allo sterminato casellario giudiziario farcito di reati, le "numerose comunicazioni dalla prigione - comprese quelle che l'ordinanza descriveva come scritti che sostenevano la lotta armata e incitavano all'uso della violenza a sostegno della causa anarchica - avevano contribuito a identificare obiettivi e stimolare attacchi contro le istituzioni statali", non ultimo l'attentato al tribunale di Pisa che ha portato a due arresti nelle scorse settimane.

"Abbiamo sempre avuto ragione. Anche la Cedu riconosce la perdurante pericolosità di Cospito, la rete criminale e terroristica di appoggi esterni - dice al Giornale Delmastro, che in più circostanze ha difeso il carcere duro - la Corte ha aggiunto che Cospito promuoveva la lotta armata e incitava alla violenza contro le istituzioni dello Stato". Le indagini dimostrano che 41bis e ergastolo ostativo sono misure cruciali per contrastare terrorismo e mafie.

Il silenzio del Pd, che il 41bis a Cospito l'ha votato - venne chiesto dall'allora Guardasigilli Marta Cartabia del governo di Mario Draghi - smaschera l'ennesima ipocrisia di una forza politica che titilla le proteste proPal che mescolano istanze rivoluzionarie e velleità sovversive, strumentalizzando la sofferenza dei bambini a Gaza per disarcionare il governo.

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