
La Commissione europea ha adottato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia: riflettori accesi su gas, cripto valute e tecnologie militari. "La nostra analisi economica è chiara: le sanzioni stanno avendo un forte impatto sull'economia russa. Il tasso di interesse è al 17%. L'inflazione è costantemente elevata. L'accesso della Russia ai finanziamenti e alle entrate è in costante diminuzione. E l'economia di guerra surriscaldata della Russia sta raggiungendo i suoi limiti" le parole della presidente Ursula von der Leyen, che ha presentato le misure in conferenza stampa.
"È venuta l'ora di chiudere i rubinetti del gas dalla Russia" ha evidenziato la leader del governo europeo, ricordando che "le minacce all'Ue stanno crescendo, i droni hanno violato lo spazio aereo di Polonia e Romania: queste non sono le azioni di chi vuole la pace e l'Ue aumenta la pressione". Il nuovo pacchetto contro Mosca prevede il divieto di importare gas naturale liquefatto russo a partire dal primo gennaio del 2027, un anno prima del previsto. Previsto inoltre lo stop totale alle transazioni contro le compagnie energetiche Rosneft e Gazpromneft. Ma non solo. Bruxelles dichiara guerra alla flotta fantasma che permette al Cremlino di aggirare le sanzioni: altre 118 navi sono state inserite nella lista nera. Il totale è salito a quota 560 mezzi.
Per quanto concerne il dossier finanza, l’Ue è intervenuta sulle “scappatoie finanziarie” che permettono a Mosca di eludere le sanzioni. Da qui l’introduzione del divieto di transazione con altre banche – in Russia ma anche in Paesi terzi come Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan e Tagikistan. Nel mirino anche le criptovalute: divieto totale delle transazioni sulle piattaforme di scambio di criptovalute e sulle criptovalute, restrizioni alla fornitura di servizi di cripto-asset e all'emissione di moneta elettronica ai cittadini russi. E, ancora, il pacchetto colpisce il sistema di carte di credito nazionale messo a punto dalla Russia (MIR) nonché il sistema di pagamento veloce (SBP).
La commissione Ue ha introdotto restrizioni anche all’esportazione di beni e tecnologie militari. Stop a componenti chimiche, metalliche e minerarie. Verranno inserite nella blacklist 45 aziende colpevoli di aver fornito sostegno al settore industriale della difesa di Mosca. E non è finita qui: “Stiamo lavorando a una nuova soluzione per finanziare gli sforzi di difesa dell'Ucraina sulla base dei beni russi immobilizzati. Dobbiamo essere molto chiari: questa è una guerra della Russia e chi l'ha provocata deve pagare” ha evidenziato la von der Leyen: “Con i saldi di cassa associati a questi beni russi, possiamo fornire all'Ucraina un prestito di riparazione. I beni stessi non saranno toccati. Il rischio dovrà essere sostenuto collettivamente. L'Ucraina rimborserà il prestito solo dopo che la Russia avrà pagato i risarcimenti. Presenteremo presto una proposta”.
"Stiamo allineando le nostre sanzioni con quelle dei nostri partner del G7, sotto la guida della presidenza canadese” ha proseguito l’ex ministra della Difesa di Berlino: “E per sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la libertà, stiamo anche lavorando in stretta collaborazione con la Coalizione dei volenterosi. L'Europa è stata al fianco dell'Ucraina fin dall'inizio. Di fronte all'escalation della Russia, l'Europa ha raccolto la sfida. Continueremo a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per porre fine a questa guerra brutale. Chiedo ora agli Stati membri di approvare rapidamente queste nuove sanzioni. Vogliamo che la Russia lasci il campo di battaglia e si sieda al tavolo dei negoziati. Questo è il modo per dare una reale possibilità alla pace".
Presente in conferenza stampa insieme alla von der Leyen, l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha aggiunto: "Oltre a condurre la guerra in Ucraina, le forze russe continuano a strappare i bambini ucraini alle loro famiglie e a deportarli nei campi di rieducazione.
Oggi proponiamo anche sanzioni nei confronti delle persone coinvolte nel rapimento e nell'indottrinamento dei bambini ucraini. Stiamo inoltre facilitando l'adozione di sanzioni nei confronti delle persone e delle organizzazioni coinvolte in questi atti abominevoli in futuro".