
Due avvocati, Omer Shatz e Juan Branco, hanno prodotto un documento di 700 pagine per denunciare alla Corte Penale Internazionale oltre 100 leader europei degli Stati membri, accusati di essere complici nella commissione di crimini contro l'umanità nei confronti dei migranti in transito lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Nell'elenco compaiono anche numerosi italiani tra i quali gli ex premier Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte, gli ex ministri degli Interni Angelino Alfano, Marco Minniti e Matteo Salvini. Ma ci sono anche l'ex cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, gli ex ministri degli Interni di Francia e Germania, Bernard Cazeneuve e Thomas de Maizière, e l'ex vice presidente della Commissione Ue, Frans Timmermans.
Una lunga serie di ex esponenti primari dei governi europei che sono finiti sotto accusa a fronte di un lavoro che ha avuto l'obiettivo di mappare gli organi e le agenzie dell'Ue e degli Stati membri coinvolti nell'elaborazione e attuazione delle politiche migratorie, con particolare focus sulla rotta del Mediterraneo centrale (che porta in Italia, prevalentemente) e alla Libia nello spazio temporale dal 2014 al 2020. In questo database, i due avvocati hanno inserito circa 500 funzionari europei che erano in carica durante il periodo esaminato e un elenco di 122 persone accusate di aver collaborato alla commissione di questi crimini. A sostenere l'indagine dei due avvocati è stata la clinica International Law in Action del Master in diritti umani e azione umanitaria presso Sciences Po di Parigi e per raccogliere i dati sono state effettuate interviste a 77 alti funzionari europei ma sono anche stati ottenuti gli accessi ai verbali delle riunioni ad alto livello del Consiglio Ue, e l'analisi di numerose relazioni riservate.
I migranti che passano il mare sarebbero stati definiti genericamente "richiedenti asilo" e in quest'ottica viene segnalato che ne sono morti 25mila. Una forzatura linguistica e legislativa, se quanto riportato dalle agenzie fosse vero, perché i richiedenti asili sono i soggetti che avanzano la domanda. Gli altri sono migranti che tentano di entrare illegalmente in altri Paesi, spesso senza documenti.
Già nel 2019, i due legali presentarono un caso dinnanzi alla Cpi in cui si sosteneva che questi crimini erano stati commessi in conformità con le politiche Ue volte a "impedire a tutti i costi l'arrivo di migranti in Europa".