Le parole di Ilaria Salis di qualche giorno fa sulla settimana corta hanno destato qualche polemica ma, soprattutto, ilarità sulla sua proposta: "Quanto sarebbe bello lavorare quattro giorni invece di cinque?". Sono piovute battute e scherzi soprattutto per la provenienza della proposta, tanto che Salis si è sentita in obbligo di snocciolare tutto il suo curriculum per "difendersi" da chi ha sottolineato che da parte sua questa proposta è quanto meno stridente. E nelle ultime ore l'europarlamentare è passata all'attacco con insulti verso i partiti che sono attualmente al governo, con toni che superano il sarcasmo che aveva contraddistinto i commenti in merito alla sua proposta.
"La settimana scorsa ho pubblicato un post a favore della settimana corta e tanto è bastato per far sbraitare la destra becera di questo povero Paese. Pensate che nelle economie avanzate persino molti liberisti sostengono la riduzione dell’orario di lavoro, perché è scientificamente provato che aumenti la produttività", ha scritto Ilaria Salis nel suo profilo social, condividendo una card con uno stralcio del quotidiano Libero in cui sono state riportate le sue parole e il commento in merito. "In Italia, invece, restiamo ostaggio di questi oscurantisti fascistoidi che difendono padroni e padroncini del capitalismo straccione made in Italy. Un sistema sempre più fondato sull’iper-sfruttamento della forza-lavoro e su un’economia a bassissimo valore aggiunto, sempre meno sul benessere e la creatività dei lavoratori", ha proseguito l'europarlamentare di Avs.
"Un sistema retrogrado che, infatti, condanna milioni di giovani ad emigrare", è la chiusura di Salis. Le proposte dell'europarlamentare di Avs sono sempre piuttosto aleatorie, poco credibili e realizzabili, frutto di ideologie che si scontrano con la realtà. Ma al di là di questo, quel che ancora una volta colpisce di Salis sono i toni utilizzati nel suo commento, più consoni al mondo dell'attivismo da centro sociale che a un contesto istituzionale.
Carola Rackete, che ha una storia di attivismo simile a Salis, ha capito che è diverso dal fare politica e ha fatto una scelta coraggiosa, lasciando il seggio parlamentare per tornare a fare quel che le è più consono.