Europe Il rock svedese? Suona ancora

The final countdown, Rock the night, Carrie. Tre singoli micidiali, capaci di conquistare le classifiche di tutta Europa. Era l’86 e gli Europe divennero la band più famosa del Vecchio Continente. Arrivavano dalla Svezia, precursori di un movimento musicale che avrebbe portato al successo gruppi più pop come i Roxette e gli Ace of Base, e in pochi mesi divennero gli idoli di milioni di ragazzi. A 24 anni di distanza sono ancora in tour, grazie a quei tre singoli che sono rimasti nella memoria di tanti. Oggi saranno all’Atlantico Live (già Palacisalfa) per proporre i loro brani più celebri e quelli del nuovo cd Last look at Eden. Hanno continuato a pubblicare dischi e hanno superato vari momenti di crisi, sciogliendosi e poi tornando insieme, cambiando formazione e poi tornando a quella originale. Naturalmente alla voce c’è sempre Joey Tempest, al tempo titolare di una folta chioma bionda e oggi convertitosi a più ragionevoli capelli corti da serio professionista del rock. Il cantante (che in realtà, a testimonianza della sua svedesità, si chiama Joakim Larsson) è da sempre l’immagine del quintetto, frontman carismatico e ugola dalle notevoli potenzialità. Con lui c’è il gruppo di musicisti che nella prima metà degli anni ’80 ha saputo creare quel suono così riconoscibile e carico di tastiere, che testimoniano di quale periodo storico-musicale stiamo parlando. Da allora a oggi il suono si è evoluto e l’ispirazione si è un po’ persa, ma dal vivo la band sa offrire ancora spettacoli di qualità. E qualcuno dei brani recenti è hard-rock di buona fattura, più asciutto e meno pomposo di un tempo.
C’è la chitarra di John Norum, fondatore della band, sempre in grado di inventare riff e assolo notevoli nonché titolare di una buona dose di senso della misura, al punto da definire Last look at Eden il «miglior album della decade, senza discussioni». E poi sono ancora al loro posto il tastierista Mic Micaeli, il bassista John Leven e il batterista Ian Haugland. Gli Europe strizzano l’occhio anche al mercato dei collezionisti e con il ritorno del vinile sfornano una tiratura limitata dell’album.

I più veloci e fortunati troveranno nei negozi un bel 45 giri con copertina autografata (gli autografi sono veri, non si tratta di una replica stampata), che oltre al singolo in vinile contiene anche l’intero album su cd. Per gli appassionati, decisamente un bel cimelio da collezionare.

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