Le Fiamme Gialle alzano il tiro, e smascherano unevasione fiscale da record: quasi 50 miliardi di euro, il doppio dellultima manovra finanziaria.
E questi sono soltanto i redditi non dichiarati: nel 2010 gli italiani hanno evaso anche 6,3 miliardi di Iva e 30,5 miliardi di Irap, mentre le ritenute non versate si attestano a quota 635 milioni. Ma nel rapporto annuale della Guardia di Finanza ci sono anche i casi più clamorosi: i cosiddetti «evasori totali» (8.850, il 18% in più del 2009). Sono imprenditori e lavoratori autonomi che, pur avendo prodotto nel 2010 un reddito di oltre 20 miliardi, non solo non hanno presentato alcuna dichiarazione fiscale ma hanno anche evaso lIva per 2,6 miliardi.
Poi, cè limbarazzante capitolo «falsi poveri»: come quei cittadini che in Veneto chiedevano un contributo per pagare laffitto possedendo però auto di pregio, quei proprietari di appartamenti di lusso nel centro di Firenze che chiedevano buoni per le mense scolastiche e per lacquisto dei libri dei figli, quei commercianti calabresi che chiedevano lesenzione dal ticket sanitario pur possedendo 90 immobili. La Guardia di Finanza lanno scorso ne ha scoperti 4.500 che hanno usufruito di prestazioni sociali agevolate per un miliardo e mezzo.
Fin qui, levasione entro i confini italiani: ma anche la lotta ai paradisi fiscali e allevasione internazionale è un punto fondamentale nella strategia delle Fiamme Gialle. Perchè dei 50 miliardi nascosti al fisco (il 46% in più rispetto al 2009), allestero ne sono stati individuati 10,5, la metà dei quali tra Lussemburgo e Svizzera. Soldi portati fuori dallItalia attraverso operazioni di esterovestizioni della residenza, triangolazioni con Paesi off-shore ed omesse dichiarazioni di capitali detenuti allestero. Ma non è finita: nel rapporto si dice chiaramente che in alcuni casi gli importi coperti dallo scudo fiscale sono risultati inferiori a quelli segnalati dalle autorità francesi. Dunque ci sono ancora evasori da individuare.
Ma anche una legalità da rafforzare, soprattutto fra i giovani: «Siamo consapevoli - ha detto il comandante delle Fiamme Gialle Nino Di Paolo, nellaudizione alla commissione Finanze della Camera - che la lotta allillegalità economica richieda un impegno in primis sul piano operativo. Ma ciò sarebbe riduttivo perchè non si può difendere la causa della legalità senza farne conoscere anche il suo profondo valore culturale».
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