«Se vai in ospedale ti rimandano in Cina» dice una. «Io ho abortito in ospedale e non mi hanno detto nulla» ribatte un'altra. A Chinatown è tutto un mormorare, supporre, negare. Un passaparola di vere e false informazioni che aleggiano tra cinesi irregolari in cerca di un aborto facile.
La realtà è che di clandestine incinte costrette allespatrio se ne vedono ben poche. «Quando viene da me una ragazza senza documenti procedo normalmente, come per le altre, è lunico modo per salvare queste ragazze dalle pratiche clandestine» spiega il dottor Enzo Giudice. E a quel punto lospedale le tratta come una qualsiasi paziente «Un medico deve pensare prima di tutto alla tutela della salute. Se la paziente non ha tessera sanitaria e permesso di soggiorno ma arriva con un certificato del medico o di un consultorio, procediamo con la visita e, una volta verificata come la gravidanza rientri nei 90 giorni previsti dalla legge, con il ricovero e lintervento», conferma Giuseppe Battagliarin, medico ginecologo dell'ospedale pediatrico Buzzi.
Del resto la legge parla chiaro: «Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno, sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali». Quello che è meno chiaro è perché l'aborto rientri nelle «cure urgenti o comunque essenziali», quelle cioè indispensabili «quoad vitam quoad valetudinem», per la salute o per la sopravvivenza.
«L'aborto in sé non è certo una cura essenziale - spiegano dalla Direzione generale Sanità della Regione Lombardia -. Ma non sta a noi stabilirlo. Chi decide, caso per caso, è il professionista sanitario delle strutture ospedaliere». In altri termini, sta al medico prescrivere o meno la cura.
«Lo straniero non ha medico di base, quindi accede ai servizi sanitari direttamente, attraverso il pronto soccorso. E se al pronto soccorso il medico dichiara come atto sanitario, del quale ovviamente si prende la responsabilità, che la signora ha bisogno di una certa cura, la cura deve essere erogata».
E senza pagare. «In teoria le spese per le cure ospedaliere andrebbe a carico della paziente.
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