Evitiamo gli esami diagnostici inutili quando ci colpisce il male di schiena

Otto italiani su dieci, hanno sofferto o soffriranno di mal di schiena. Le statistiche sono impietose ma, secondo i numeri solo due su dieci soffrono di una vera e propria patologia. Ma, come fare per eliminare il mal di schiena oppure per evitare che peggiori? L'estate amplifica questa malattia sociale oppure è l'inverno da temere in particolar modo? Come impedire a questo male di espandersi nel nostro corpo, soggetto a continui spostamenti, a tanti cambi di postura nell'arco di una intera giornata?
Incontriamo il dottor Flavio Fazioli, direttore del reparto di ortopedia oncologica dell'ospedale per la cura dei tumori Pascale di Napoli. Grande la sua esperienza.
«Il mal di schiena – dice – è una delle patologie più frequenti del nostro organismo. É una malattie invalidante, che sottrae molte ore di lavoro a chi ne soffre. Non esiste una prevalenza estiva o invernale per essere colpiti da questo male. Il caldo o il freddo non hanno una incidenza maggiore, l'una rispetto all'altra».
Per il dottor Fazioli «la prevenzione è la migliore medicina per il mal di schiena. Ma, se il male già affligge il paziente, allora bisogna intervenire immediatamente e arrivare ad una diagnosi esatta. Andare in palestra oppure in piscina in maniera costante o compiere qualsiasi attività motoria che possa piacerci, sicuramente allontana il mal di schiena dal nostro corpo. Nuoto o ginnastica fanno si che i nostri muscoli siano più reattivi, permettendoci di poter rispondere al meglio alle sollecitazioni cui siamo sottoposti».
Ma, quando il mal di schiena si è già impadronito del nostro corpo? «Non servono molti esami. É importante partire da una buona visita clinica. I sintomi sono il primo riferimento.

Poi si passa agli esami strumentali, eventualmente una tac oppure una risonanza, ma evitiamo gli esami inutili».

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