Ewald il Bianco e Ewald il Nero

Si tratta di due fratelli sacerdoti inglesi del VII secolo. Stranamente, portavano lo stesso nome e, avendo anche lo stesso patronimico, venivano distinti dalla gente in base al colore dei capelli, essendo uno alquanto più vecchio dell’altro. I due Ewald erano originari della Northumbria ma trascorsero molti anni in Irlanda, l’«isola dei santi» e dei monaci. Affascinati dall’esempio di s. Villibrordo, un giorno si diressero verso il continente, portandosi in Westfalia a scopo di evangelizzazione. Avevano intenzione di rivolgersi al signore locale per chiedergli il permesso di poter stanziarsi e predicare. Ma, quando si sparse la voce dei due preti cristiani venuti dal Nord, alcuni fanatici pagani sobillarono la popolazione insinuando che la presenza di quei due avrebbe finito per far perdere il favore degli dèi. Così, ai due fratelli venne teso un agguato in un villaggio vicino all’odierna Dortmund. Li torturarono talmente che, prima l’uno e poi l’altro, morirono. I loro corpi martoriati vennero gettati nel Reno. Ma quando il signore del luogo venne a sapere del misfatto, si adirò a tal punto da far trucidare tutti gli abitanti di quel villaggio, che venne anche incendiato. I cadaveri dei due Ewald furono poi recuperati dal fiume e sepolti con ogni onore. Si era suppergiù nell’anno 695.

Qualche tempo dopo, il re dei franchi, Pipino III, fece traslare le reliquie dei martiri Ewald il Bianco ed Ewald il Nero a Colonia, ponendole nella chiesa dedicata a s. Cuniberto. I due fratelli sono venerati, naturalmente dai cattolici, come patroni della Westfalia.

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