Li hanno presi ieri di buon mattino, impacchettati e consegnati alla Germania, alla Bundesrkiminalamt che dava loro la caccia da una vita. Sonia Suder e Christian Gauger sono due vecchietti dall’aria innocua: lei 78 anni ben portati, lui settanta,un po’ più malfermo in salute, ma reso in qualche modo sbarazzino dalla lunga treccia bianca. I fatti di terrorismo per cui erano ricercati si perdono nella notte remota degli anni di piombo tedeschi, quando la Rote Armee Fraxtion e i suoi epigoni seminavano morte. Sonia e Christian svanirono nel nulla poco prima di essere arrestati, a Francoforte, un mattino del 1978.
In Francia hanno vissuto nel nulla, campando di bancarelle ai mercati di antiquariato. Si sono, come si suol dire, rifatta una vita. Ma la giustizia tedesca ha la memoria lunga. Eppure i due vecchietti avrebbero avuto ancora vita serena per chissà quanto, se in Francia avesse avuto ancora valore la «dottrina Mitterrand», quella che riconosceva diritto d’asilo ai «rifugiati politici», e che per anni fece della repubblica transalpina la seconda patria dei terroristi rossi di tanti paesi. Ma sotto Sarkozy, tra mille tentennamenti e sfidando le ire degli intellettuali gauchistes , la «dottrina» sta finendo progressivamente in soffitta. Ora, la consegna alla Germania della coppia Suder-Gauger suona come un campanello d’allarme per l’intera comunità dei «rifugiati». Compresi i tanti italiani che a Parigi e dintorni vivono indisturbati, nonostante i mandati di cattura per condanne ormai definitive: come Giorgio Pietrostefani, il dirigente di Lotta Continua che armò la mano degli assassini del commissario LuigiCalabresi. É una comunità folta e ben radicata, quella degli «esuli» nostrani.
Ma anche per loro, sembra dire la riconsegna dei due tedeschi, l’epoca della tranquillità è finita.Tant’è vero che tra i primi a lanciare su internet la protesta per la decisione francese è ieri Oreste Scalzone, che della colonia italiana a Parigi fu a lungo portavoce. Gauger e la Suder riuscirono a restare praticamente invisibili per 22 anni. Nel 2000, forse grazie ad una soffiata, vennero individuati e fermati dalla polizia francese, ma per altri undici anni hanno schivato la riconsegna alla Germania anche grazie a una intensa campagna di stampa. Tra gli argomenti che i simpatizzanti di Gauger e della Suder hanno messo in campo in questi anni per salvarli dall’estradizione c’è il tanto tempo trascorso dai delitti di cui sono accusati, che sarebbero pertanto coperti dalla prescrizione. Ma almeno uno, il più grave e inquietante di quei crimini, per la legge tedesca non è affatto prescritto.
Ed è quella impresa, verosimilmente, che aiuta a capire l’ostinazione con cui il governo di Berlino ha per anni seguito le tracce dei due fuggiaschi. Sia Gauger che la Suder sono accusati di avere fatto parte delle RevolutionaerenZellen( CelluleRivoluzionarie), un gruppo nato dalla scissione della Raf: e di cui si è parlato di recente in Italia a proposito della strage di Bologna, perché un dirigente delle Rz, Thomas Kram, era presente nel capoluogo emiliano il giorno dell’attentato, il 2 giugno 1980. Gauger e la Suder sono stati condannati per una serie di attentati dinamitardi compiuti dalle Rz.
Ma la Suder è accusata dalla giustizia tedesca di una impresa ben più sanguinaria, nata dalla sinergia ( ben radicata in quegli anni) tra l’ultrasinistra armata tedesca e il terrorismo di matrice palestinese e mediorientale. Quella che oggi è un’anziana e tranquilla signora, secondo le autorità tedesche, prese parte alla preparazione dell’attacco al summit dell’Opec, l’organizzazione dei paesi produttori di petrolio, a Vienna il 21 dicembre 1975.A condurre l’azione il terrorista più famoso del mondo, Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos, reclutato- secondo la versione più accreditata - dal dittatore iracheno Saddam Hussein per regolare i conti con i rappresentanti dei paesi arabi moderati.
Nell’attacco, vengono uccisia sangue freddo una guardia, un ministro libico, e (per errore) il delegato iracheno che faceva da talpa. Poi i terroristi riescono a fuggire con tutti i delegati Opec in ostaggio. Accanto a Carlos, in quella impresa, c’erano i tedeschi delle Cellule Rivoluzionarie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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