
È una concessione "temporanea" che, di proroga in proroga, è iniziata quand'era ancora sindaco Giuliano Pisapia e prosegue ininterrotta da tredici anni. Il Comune acquistò (per 140mila euro) e piazzò all'interno dei cancelli dell'ex Palasharp a Lampugnano due tensostrutture nel 2012, per garantire la preghiera del venerdì e il Ramadan all'Istituto culturale di viale Jenner. Dal settembre 2019 è partito il tormentone del trasloco, visto che l'ex Palasharp era stato scelto come sede delle Olimpiadi invernali 2026. Invece, tra ritardi e ricorsi le gare di hockey su Ghiaccio sono statetrasferite a Rho Fiera mentre la preghiera islamica è rimasta al suo posto. Ora che l'area è stata inserita nel Piano Casa straordinario del sindaco Beppe Sala - sarà assegnata a prezzo low cost a operatori che si impegnano a realizzare alloggi a canone moderato - lo "sfratto" dovrebbe essere inevitabile. Ma il piano b è già stato inserito in una delibera del 2022 e rilanciato nei mesi scorsi, con immediate polemiche del centrodestra. I musulmani potranno pregare nell'hub della Protezione civile in costruzione sull'area dell'ex Parcheggio Trenno di via Novara. Fino all'ora x, proseguono le proroghe, l'uso "temporaneo e non esclusivo" con "rimborso delle spese vive" (elettricità, riscaldamento, servizi igienici mobili) della tensostruttura da mille metri quadri. O quantomeno: il Comune continuerà a inviare i bollettini di pagamento, ma il centro islamico a cui sta per garantire una nuova casa in via Novara deve ancora versare almeno 46.710,43 euro, quasi la metà dell'"affitto" dovuto dal 2019. Secondo la "situazione debitoria" aggiornata a metà luglio, su un totale di 95.073,57 euro ha versato solo 48.363,14 euro. Nel dettaglio, per il periodo che va dal primo ottobre 2019 al 31 dicembre 2020 ha versato solo 11mila dei 21.955,75 euro dovuti, per tutto il 2021 mancano all'appello 6.210 euro su 37.261,6 e da gennaio 2022 al 31 gennaio 2023 ben 10.492,16 euro su 11.803,7. I rimborsi previsti dal primo febbraio 2023 a fine 2024 devono essere totalmente riscossi. Il Consigliere regionale di Fratelli d'Italia Marco Bestetti che da anni si oppone (anche) al trasloco della preghiera islamica in via Novara, di fronte ai dati la scelta del Comune "ancora più folle e inaccettabile".
Già a marzo Bestetti ha scritto al prefetto Claudio Sgaraglia per sollevare la questione, anche se l'indicazione del parcheggio di Trenno è interamente in capo al Comune: ricordava che il 18 settembre 2022 la giunta ha approvato la creazione di un grande hub polifunzionale della protezione civile per la gestione e il soccorso alla popolazione in caso di emergenze e calamità naturali oltre che per le esercitazioni e la formazione. Qualora si dovessero verificare eventi improvvisi come incendi o scoppi di tubature, potrà ospitare nel cuore della notte famiglie allontanate dalle loro case. "É evidente che le attività settimanali di preghiera di centinaia di fedeli sono incompatibili - avverte -. Peraltro si tratta proprio dell'area che il Consiglio comunale aveva deciso di stralciare dal Piano delle attrezzature religiose. E il tema della temporaneità è smentito dalla realtà: sull'area dell'ex Palasharp la concessione dura da 12 anni". E lo stato dei pagamenti che ha verificato dopo quella lettera lo rafforza nella protesta. Ci aggiunge che nel piano iniziale i tendoni già in uso dovevano essere trasferiti in via Novara invece, come conferma una determina dirigenziale dello scorso 30 giugno, "verificate le condizioni" e "per dare continuità all'utilizzo da parte della Comunità Islamica, si è valutato opportuno procedere con l'acquisto e l'installazione di una tendostruttura ricondizionata". Costo dell'operazione: 168mila euro. "Non sta nè in cielo nè in terra - tuona Bestetti -: hanno un debito di quasi 50mila euro e il Comune continua a fare favori. Ci sono profili inaccettabili e gravi: inserire la preghiera islamica in un hub destinato a ospitare famiglie in emergenza creerà il caos.
Spendere altri 170mila euro per un nuovo tendone che, è dimostrato dai fatti, sarà a uso esclusivo di un istituto già inadempiente è l'ennesimo regalo a spese dei milanesi. Mi chiedo poi come sia possibile che possa firmare ancora convenzioni se è moroso da anni. A qualsiasi associazione culturale sarebbe impedito. A loro compriamo anche una casa nuova di zecca".