nostro inviato a Shanghai
Il conto alla rovescia di Milano 2015 comincia a Shanghai. È qui che Romano Prodi dà la sua benedizione alla candidatura per lExpo chiesta da Letizia Moratti. «Credo che Milano abbia le potenzialità. E anche se è prematuro dirlo, il governo sarà molto felice di appoggiarla», annuncia dalla avveniristica e comunistissima Piazza del Popolo il presidente del Consiglio, ben felice di distrarre il pubblico dei giornalisti dal groviglio Telecom. Lidea piace molto al presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, anche lui in missione cinese: «Se Milano sarà la prescelta sarà contento. Anche se è una decisione che non spetta a me, Milano è una città super attrezzata». Poi esce dai confini della carica e va sul personale: «In bocca al lupo a Letizia, a cui mi legano stima e amicizia».
Se non fosse per scaramanzia, e per il legittimo dubbio che fino allultimo Prodi possa fare un passo indietro, la Moratti direbbe che è fatta. Invece, nonostante un sorriso ben più che soddisfatto, cerca di non sbilanciarsi troppo. «Mi sembra di poter dire che cè una particolare attenzione per Milano, le parole di Prodi mi sono sembrate significative», dice dopo un colloquio in cui ha illustrato al presidente del Consiglio il suo progetto per lEsposizione universale. Prodi è daccordo sullidea di realizzare una struttura permanente: «Nella mia lunga esperienza ho visto Expo fallire e altre lanciare una città. La differenza è se si ha unidea dietro, se si ha unidea di che cosa resterà dopo, del perché viene fatta unexpo». Il sindaco sostiene che è proprio così: «Pensiamo a un progetto che rimanga nella città. Vogliamo portare il meglio del mondo a Milano e il meglio di Milano nel mondo». E non è escluso che lo slogan dellavvenimento suoni più o meno così.
I tempi della decisione a questo punto sono abbastanza stretti. Entro il 15 ottobre Milano dovrà presentare il progetto al quale sta lavorando un comitato tecnico. In corsa anche Napoli e Torino, benché le avversarie non sembrino particolarmente convinte di dover dare battaglia: la città guidata da Sergio Chiamparino ha appena ospitato le Olimpiadi invernali e punta su una fiera internazionale per il 2012, Napoli ha un gap in tema di infrastrutture e sicurezza difficile da superare nei tempi stretti fissati dal Bureau dellExpo.
Il governo deciderà se e quale candidatura proporre entro i primi giorni di novembre e a quel punto toccherà allItalia battere gli avversari di tutto il mondo che cercano di aggiudicarsi lappuntamento del 2015. Le città che si contendono la palma sono numerose ma esclusa lAsia (che ha già avuto la giapponese Aichi nel 2005 e avrà Shanghai 2015), le concorrenti più competitive sono la canadese Toronto e la turca Smirne.
Se sarà lEuropa a vincere, Milano potrà giocarsi la partita.
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