Expo apre alle imprese «Entrate nel 2015 con i vostri progetti»

Parte la campagna adesioni tra le imprese per l’Expo 2015, inclusa la raccolta dei fondi necessari per organizzare l’evento. La crisi economica complica le cose ma Bruno Ermolli ricorda agli imprenditori la regola aurea che trasforma le difficoltà in opportunità. «In un momento di crisi, fortunato il Paese che ha l’Expo» dice il presidente della Promos, l’azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio, che coordinerà la raccolta di progetti e iniziative dei privati per il 2015. Anche il sindaco, Letizia Moratti, sottolinea le possibilità per i produttori di trovare nuovi contatti sui mercati stranieri: «Le imprese potranno utilizzare la diplomazia dell’Expo anche per avviare nuovi canali di internazionalizzazione».
Alla vigilia del cda di oggi, che si riunirà per la prima volta nella nuova sede di Palazzo Reale, Diana Bracco, presidente della società di gestione, chiede al governo di aggiungere finanziamenti: «Il governo deve destinare risorse all’Expo perché sarà un buon investimento». Ma in contemporanea lo stesso appello è diretto alle imprese private. Spiega Ermolli: «È importante far comprendere al mondo dei privati le opportunità di business dell’Expo, perché per la riuscita della manifestazione fondamentale è riuscire a stare insieme. La Camera di commercio ha il dovere di riunire le forze private per informarle di tutto ciò che sta intorno al totem Expo, che non è solo l’aspetto fieristico». Accanto ai sei mesi di esposizione, c’è da organizzare quel che resterà alla città dopo il 2015.
Ermolli annuncia la nascita di sei tavoli tematici, coordinati dalla Camera di commercio, per raccogliere aspettative, progetti concreti (e investimenti) delle singole categorie produttive. I settori sono ricettività e accoglienza, infrastrutture mobilità e reti, agroalimentare, salute, arte e cultura, servizi. Questi tavoli, che daranno vita a riunioni periodiche, saranno il luogo in cui gli organizzatori dell’Expo potranno comunicare le proprie esigenze alle imprese, che a loro volta potranno formulare richieste o sottoporre proposte, dalle sponsorizzazioni fino ai progetti di alberghi, strutture ricettive connesse all’evento, negozi, attività commerciali o qualsiasi altra iniziativa connessa all’Expo.
A sottolineare l’appeal dell’Expo anche Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio: «Sarà uno straordinario motore di sviluppo, a partire da un indotto previsto di 34 miliardi di euro per la sola Milano, che potrà crescere grazie al coinvolgimento diretto del mondo imprenditoriale e al superamento della crisi economica». Sangalli è ottimista: «Già oggi un’impresa su dieci è disposta a investire e dunque crede nell’Esposizione universale. È necessario un maggior livello di coinvolgimento e i tavoli tematici sono un passo concreto perché l’evento prenda forma».
Al primo incontro preparatorio, avvenuto ieri, si è cominciato a discutere anche del marchio. Numerose categorie produttive hanno suggerito di mettersi subito al lavoro per realizzare un simbolo grafico che consenta di vendere meglio la manifestazione. L’avventura del 2015 è appena partita.

«Ci dividono ancora sette anni dall’Expo - ricorda Ermolli -, periodo in cui emergeranno tutte le energie che il sistema produttivo è in grado di esprimere».

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